I nidi di Menole sembrano un antico basolato romano
2 Giugno 2019Avvistamento spettacolare e raro nelle profondità dell’Area marina protetta di Punta Campanella. La riprova dell’importanza di creare siti di salvaguardia ambientale.
Sembra un’antica strada romana sommersa dal mare. Ma lo scatto subacqueo di Fabio Masiello e Marco Bartolomucci hanno ritratto, invece, nidi di Menole. Avvistati nelle ultime settimane a Napoli, nel sito di immersione Pentapalummo, e sul fondale dell’Isca, zona B dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella.
Le foto inviate dai subacquei esploratori Masiello e Bartolomucci sono eccezionali non tanto per l’evento in se ma per la rarità con cui viene avvistato. Le Menole o Spicara Maena , sono infatti molto diffuse nel mediterraneo, ma di rado sono stati individuati nidi come quelli ritratti in queste foto.
Le foto sono state inviate al sito citizensciencepc.org del Parco Marino di Punta Campanella proprio nella giornata citizen science organizzata dall’Area Marina Protetta la settimana scorsa. Il biologo Simone Bava, interpellato dal Parco, ha confermato la natura dell’avvistamento. Ogni esagono rappresenta un vero e proprio nido di deposizione del genere Spicara Maena, specie meglio conosciuta come Menola. Le femmine di questa specie depongono le uova in buche scavate dai maschi, che poi con la bocca creano queste conformazioni di forma esagonale che servono a delimitare i diversi nidi. Ogni buca corrisponde ad un nido il che fa ben capire quanto il numero di pesci in quell’area fosse elevato al momento della deposizione.
Questo evento naturale, che sembra quasi costruito dall’uomo, come un antico basolato romano, si verifica solo in aree tranquille e poco antropizzate, spesso in profondità superiori ai 50 metri e quindi non adatte all’immersione ricreativa. Dovrebbe ripetersi ogni anno nello stesso periodo e nello stesso luogo. Ora sarà monitorato con la speranza di ritrovarlo il prossimo anno in modo da studiare bene un evento naturale così particolare e difficile da vedere.