I sindacati rompono con il Cardarelli e scrivono a De Luca
27 Gennaio 2023È rottura fra Organizzazioni sindacali e vertici del Cardarelli. “Le Organizzazioni sindacali, a sei mesi dall’insediamento della nuova Direzione Strategica nel più grande e importante nosocomio del centro- sud di Italia, il Cardarelli di Napoli, sentono la necessità di informarla che tutte le criticità preesistenti rimangono irrisolte e, se mai ciò fosse possibile, addirittura peggiorate”.
Comincia così la lettera che i sindacati hanno scritto al governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca sull’ospedale di Napoli. La missiva è firmata da Cgil, Cisl, Uil, AAROI, Federazione CIMO FESMED, FASSID, FVM e sottolinea che “l’esempio lampante – si legge – di ciò è il pronto soccorso, fulcro dell’attività dell’intera Azienda. A dispetto della iperattività di facciata, si rileva un sostanziale immobilismo riguardo alle soluzioni, un’assenza di idee in ambito organizzativo che rischia di aggravare le condizioni di lavoro degli Operatori Sanitari tutti e di non rispondere in maniera efficace alle esigenze dei pazienti”.
“In un momento così delicato – prosegue la lettera di protesta – in cui il contributo di ognuno può essere una risorsa per tutti, il Direttore Generale azzera qualsiasi rapporto con i sindacati, che sono ridotti a ratificare senza il necessario confronto decisioni già prese su temi di una certa rilevanza.Per tale motivo, le chiediamo innanzitutto se sia legittimo da parte della Direzione Generale attribuirsi il 35% del residuo dei fondi di risultato destinato ai Medici. Tale decisione, presa autonomamente e mal comunicata, non trova riscontro in alcun tipo di normativa vigente, rappresentando esclusivamente un ulteriore danno per la classe medica. Purtroppo, a questa decisione non è seguita neanche un’informativa chiara sulla nuova destinazione di tali risorse. Inoltre, è stato formulato un nuovo Atto Aziendale, sebbene il precedente sia stato redatto solo alcuni mesi or sono quale frutto di un attento confronto tra le parti, regolarmente deliberato e mai annullato. Per tale motivo chiediamo quale sia stato il destino del precedente Atto Aziendale e, vigente lo stesso, che senso abbia formularne uno nuovo, senza il preventivo confronto tra le parti”.