Gli anni passano ma i turbamenti dei giovani restano
8 Ottobre 2023L’irrequietezza abita la carne, le stanze segrete della mente. Affiora in cento archetipi e pulsioni nel tentativo di liberarsi dalle catene dell’Io-carceriere e realizzare quel mondo onirico che scuote pensieri e azioni e rende vulnerabili.
I giovani esprimono questo naturale tormento. Avvertono l’anima, il bisogno di realizzare in sé stessi una diversa armonia e comprendere fino in fondo i tanti interrogativi della vita.
“É Dio che mi comanda di affrontare la vita” ripete Jacob (di Robert Valser) guardando l’infinito. Ma di quanto e quale Dio, ancora, potrò parlare alla tua sete di conoscenza. Io che so di non sapere… Forse del grande orologiaio che ha creato, assemblato in un ordine perfetto l’universo o di un Dio di passione che vuole essere abitato dalla fragilità della natura che Egli stesso ha creato. Un Dio tormentato dall’uomo, insonne e nel quale ogni cosa è condivisa e rivelata è la vita e la morte.
La giovinezza è un’età sospesa tra profondi cambiamenti biologici e caratteriali. Ha le rughe della malinconia e della gioia: dolorosi bipolarismi. Una tendenza alla sperimentazione, alle sensazioni forti, molto spesso, all’uso di alcol, droghe, favorite da una generale rassegnazione o strumentale indifferenza del mondo degli adulti. Ci siamo tutti in questa narrazione perché quanto accade, quanto racconta la cronaca e il vivere comune, ci dice che nessuno è indenne e non esistono sicurezze, luoghi comuni o zone tranquille, predicatori o sociologi ma la consapevolezza che occorrono strumenti adeguati, pensiero flessibile, un’alleanza per comprendere le molteplici dinamiche dell’età.
Su queste intenzioni ci interroghiamo, a nostra volta interrogati analizzando i termini di un confronto che si traduce, troppe volte, in incongruenze educative, paternalismi, insofferenze, assenza del ruolo se comporta un richiamo alla responsabilità e a quanto è bene o male fare o rischiare nel processo di maturazione dei giovani. I giovani vivono la solitudine della loro naturale diffidenza e la speranza nel non dover rinunciare per disperazione o agonia ai molteplici aspetti dell’età. Se famiglia e società sono in crisi, è vitale trovare nella scuola , oltre la vocazione didattica, la sollecitudine umana. Diversamente, l’assenza, un atteggiamento formale e burocratico farà di questa età, di queste opportunità un ulteriore problema virale da Covid19…