Il consigliere Borrelli: “Radiate quel medico”

Il consigliere Borrelli: “Radiate quel medico”

29 Maggio 2019 0 Di Tiziana Urciuoli

Verdi: “Il caso conferma che i figli dei camorristi devono essere sottratti alle famiglie. Chiederemo al consiglio dell’Ordine dei Medici di procedere con la radiazione del medico compiacente”.

Se al Pellegrini si spara, nel casertano, forti dell’intimidazione e della paura che certi nomi procurano, si “estorcono” attestazioni mediche fasulle. E così ancora una volta la delinquenza organizzata entra “a gamba tesa” nel mondo della sanità. Questa volta si tratta di certificati medici falsi, per la moglie di Domenico Belforte, che hanno portato agli arrestati di un medico, Giuseppe Di Maio, in servizio al dipartimento di salute mentale di Marcianise e del figlio del boss. “Esprimiamo soddisfazione per il lavoro dei magistrati che, in Cassazione, hanno confermato l’arresto per il figlio di Domenico Belforte, per la cognata e per un medico della Asl di Caserta.

I tre hanno agito per far ottenere alla moglie del boss Belforte, detenuta come il marito, dei certificati medici che attestavano patologie di fatto inesistenti. La documentazione occorreva alla donna per ottenere benefici carcerari. Un caso vergognoso di connivenza tra un medico e un’organizzazione criminale che non può che concludersi con la radiazione dall’Ordine dei Medici, al di là della giusta carcerazione. A tal proposito chiederemo al consiglio dell’Ordine di procedere al più presto in tal senso, in attuazione delle previsioni di legge”.

Lo afferma il consigliere regionale dei Verdi e membro della commissione Sanità Francesco Emilio Borrelli. “Questo caso – prosegue Borrelli – conferma ancora una volta che i figli dei camorristi sono destinati a delinquere come i genitori. Da tempo chiediamo un intervento normativo che permetta di sottrarre la prole ai figli dei soggetti condannati per reati di questo tipo. Altrimenti continueranno a rappresentare la manovalanza usata dai genitori per proseguire nelle attività criminali”.