Il crepuscolo delle democrazie occidentali
18 Luglio 2024L’America sta occupando, ancora, la scena politica mondiale con immagini iconiche, significativamente comunicative. Negli ultimi mesi arrivavano notizie sparse, che vedevano alternarsi valutazioni critiche sullo stato di salute del presidente e sulle vicende giudiziarie dell’ex presidente, a notizie su violenze sociali, ad opera di cittadini o di forze dell’ordine.
Rispetto a queste ultime, emergeva assuefazione e distanza, sicuramente per istinto reattivo-protettivo, nell’auspicio che le violenze potessero scomparire “anche” in USA . Obiettivamente, rivedendo tanti episodi di violenza di cui si e’ parlato spesso in questi ultimi mesi, disseminati nel tessuto sociale statunitense, forse, noi europei, ci consideriamo diversi. In Europa non vi sono tracce, se non sporadiche e di diverso tenore, delle facilita’ con cui si puo’ accedere alle armi e della reazione “normalizzata” dei cittadini statunitensi. In genere, siamo esterefatti!
Ma non possiamo adottare queste differenze come unico strumento comparativo e di differenziazione! Il vero problema sono le piu’ che citate criticita’ dei sistemi democratici, che interessano tutto il mondo, e, ancor di piu’, della politica e di cio’ che dovrebbe garantire. In questo, gli USA sono emblematici, per scenari particolarissimi. Quando ci interroghiamo a proposito della crisi delle democrazie e della politica, scopriamo, nello scenario globale, di trovarci dentro ad una sorta di scatola cinese, che proviamo a disinnescare, barcamenandoci nell’incastro concatenato, e non sappiamo a quale conclusione ci possa portare.
Obiettivamente, stiamo assistendo ad eventi che sembrano modificare gli scenari “normali” a cui eravamo assuefatti, fino a non molti anni fa. Il piu’ recente e’, sicuramente, l’episodio che ha reso protagonista della scena mondiale Donald Trump. Non che Trump prima non lo fosse, ma cio’ che e’ accaduto in Pennsylvania gli ha cambiato i connotati, lo ha, per cosi’ dire, umanizzato. Sorprendendo tutti. L’orecchio sanguinante ha suscitato pieta’, solidarieta’ e, non del tutto e da tutti esplicitata, anche perplessita’. Un uomo cosi’ potente colpito da un giovane sprovveduto, che, su quel tetto, sembrava interpretare un ruolo cinematografico, tipico della filmografia americana? Si potrebbe ipotizzare che, a questo punto della campagna elettorale, fosse “necessario” modificare le strategie comunicative, sia per “tarare” diversamente la figura di Trump, sia per “accompagnare” scelte operative di un certo tipo, come quella che ha portato alla designizazione del suo vice, JD Vance. Al di la’ del programma politico che Vance ha ipotizzato, appena pochi minuti dopo l’attentato, la posizione nei riguardi delle guerre in primis, in questo momento sono molto piu’ significativi i messaggi comunicativo-simbolici, che appaiono di tipo “innovativo”, che arrivano all’America dal giovane vice di Trump.
Trump immortala ora un’immagine iconica, in un certo senso statica, non mi riferisco a quella del colpo subito, gia’ standardizzata, ma del Tycoon che entra al congresso. Un’immagine da quadro, appunto da foto significativa, tempestivamente “affidata” alla storia nel suo significato comunicativo: il buon padre di famiglia, di quella americana ovviamente, che guarda bonario al cambiamento e rassicura su tutto, pur scalfito sul lobo dell’orecchio! Vance il dinamico e giovane conquistatore, che deve affascinare per il potenziale di propositivita’ e attrattivita’, pur accettando, per ora, di affiancare il Tycoon.
Cosi’, si e’ trovata la strada per scompaginare qualunque ipotesi di scelta, ipoteticamente vincente dei democratici, disarmati e sconfitti dagli eventi di Butler, con o senza Covid, e qualunque dubbio dei repubblicani, sul futuro della loro parte politica, tutta da scoprire nel prossimo futuro. A chiosare il tutto, l’uccisione simbolica di un altro presunto aggressore, un senza fissa dimora, che, sebbene a molta distanza, avrebbe potuto agire, con armi appuntite, non si sa bene contro chi.
Il caso scenico opportuno e la necessita’ simbolica in perfetta combinazione.
Tutto ancora da definire, in termini di politica e di democrazia.