Il fumo di sigaretta è dannoso, anzi dannosissimo
31 Maggio 2019Vincenzo Pezzella, pneumologo dell’Azienda ospedaliera di Caserta: “Che ci siano anche altre cause nell’insorgenza delle neoplasie è dato di fatto ma il fumo aumenta il rischio”.
Una funzione puramente e falsamente consolatoria alla quale ricorrono i tabagisti, per autoassolversi, riferendosi alla genesi del cancro come ad una genesi multifattoriale. Il ragionamento, di per sé, non fa una grinza, perché effettivamente i tumori nascono dalla somma di più cause. Tutto questo però non sminuisce la portata di un dato scientifico incontrovertibile: l’aumento dell’incidenza della gravissima patologia fra i fumatori, come conferma lo specialista in pneumologia del nosocomio di Caserta, Vincenzo Pezzella: “Non c’è ombra di dubbio, il fumo di sigaretta è fra le prime cause, seppur non la sola, del carcinoma del polmone. Ci sono, su questo punto, studi e dati incontrovertibili e, oltretutto, a rendere allarmante la situazione è il pericoloso abbassamento dell’età media di chi cade preda della dipendenza: oggi si aggira sui tredici anni”.
Le altre cause del tumore polmonare?
“Sono legate ai fattori ambientali, all’alimentazione ed agli stili di vita. La differenza, e non è di poco conto, sta però nel fatto che le abitudini possono essere modificate: se davvero si vuole si può smettere di fumare”.
Sigarette elettroniche, gomme alla nicotina, agopuntura. Quali di questi rimedi possono aiutare, sul serio, chi decide di smettere?
“Vanno bene tutti ma chiariamoci. Agopuntura a parte, tutti gli altri rimedi devono rappresentare un aiutino, a tempo determinato, e non una scusa per continuare ad alimentare una dipendenza sostituendola con un’altra. La sigaretta elettronica va usata, al massimo, per un paio di mesi. Dopo diventa sostitutiva del fumo di sigaretta e questo non ha senso”.
Quindi?
“Il fattore determinante, per chi vuole smettere, è dato dalla volontà, è l’aspetto motivazionale che fa la differenza fra successo ed insuccesso”.
Qual è la situazione epidemiologica del carcinoma al polmone in Campania?
“Purtroppo non ci sono buone notizie. Nella nostra regione all’altissimo tasso di tabagisti corrisponde il primo posto in Italia anche per la diffusione di cancro al polmone.
Un rimedio?
La prevenzione, chiaramente, gioca un ruolo importante. Ma ancora di più è determinante la riduzione dei fattori di rischio. In special modo quando questo rischio è legato al fumo di sigaretta che, a tutti gli effetti, può essere equiparato al consumo delle, cosiddette, droghe leggere per cui genera una dipendenza a tutti gli effetti. Un ostacolo in più per smettere ma se ben motivata, magari anche con un piccolo supporto psicologico, questa è una battaglia che si può vincere. Che si deve vincere”.