Il mare fonte di vita è custode della storia

Il mare fonte di vita è custode della storia

28 Luglio 2024 Off Di Antonio Ramaglia

A Procida, nell’ultimo sabato del mese di luglio si è svolta la cerimonia tradizionale di commemorazione delle vittime del mare, accompagnata dalla Messa Solenne.
Il mare è un confine che può allontanare o avvicinare le comunità ma in questo caso le ha avvicinate, in particolare quella Procidana e quella della Penisola Sorrentina, nel ricordo dell’affondamento della Nave Marina D’Aequa che in un minuto portò con sé le vite di tutto l’equipaggio.
Un ponte ideale fatto con il ricordo ha messo insieme le comunità affacciate l’una di fronte all’altra a cavallo dei Golfi, terre natie dei marittimi naufragati quel 29 dicembre 1981.
La Messa Solenne è stata presieduta da Sua eccellenza Francesco Alfano (Arcidiocesi Sorrento- Castellammare di Stabia) concelebrata con i parroci dell’Isola.
Prima della Messa , varie voci hanno scandito i nomi di tutte le vittime del ‘900; prima fra tutte la voce del Primo Cittadino. Ne è seguito un lungo elenco che è sembrato interminabile. È triste dover ricordare tutti i cari che prematuramente ci hanno lasciati nello svolgimento del proprio lavoro, dei propri compiti, e che il mare stesso ha voluto spesso trattenere a sé senza permetterci che almeno i corpi fossero restituiti alla terra natia.

 

 

Una grande folla ha partecipato a questa ricorrenza che ha avuto dei momenti celebrativi fatti di gesti antichi: un breve corteo partito dalle porte del malazè del Nautico Caracciolo, con in testa la banda musicale che ha suonato la “parata di eroi”, seguita dai bambini del campo di Protezione Civile, poi gli stendardi delle associazioni, quello comunale, la corona di alloro portata dalla guardia costiera e tutte le Autorità Civili e Militari accomunate dal senso del ricordo e con lo sguardo proiettato in avanti affinché le tragedie non avvengano più.
C’è stato un grande silenzio e raccoglimento e solo dopo la messa verso la banchina della piccola marina di Procida si avvertiva il brusio dell’organizzazione per salire sulle imbarcazioni.
È quindi partito un secondo corteo, questa volta marittimo e il suono più intenso era quello dei remi della Lancia del Nautico di Procida-Caracciolo, guidata dagli studenti della Scuola. Un colpo di remi dopo l’altro si sono portati all’esterno del porto e lì gli uomini della Guardia Costiera hanno deposto in mare la corona di alloro, al centro di un cerchio formato da tutte le imbarcazioni che hanno preso.parte alla cerimonia.
La memoria è essenziale per affrontare il presente e prepararsi al futuro.