Il medico che dimentica una pinza nell’addome del paziente e ne causa la morte va condannato per omicidio colposo
11 Giugno 2021La suprema Corte di Cassazione con recentissima Sentenza del 2021 recante numero 5806 ha sancito che va condannato per omicidio colposo il medico che, nel corso di un intervento chirurgico in cui era assente il ferrista, dimentica una pinza nell’addome del paziente. Infatti, al termine di ogni intervento chirurgico deve essere effettuata la conta dei materiali chirurgici utilizzati nel corso dell’operazione in maniera scrupolosa e nel rispetto della raccomandazione ministeriale n. 2 del 2008. In definitiva, la procedura dovrà essere eseguita da due operatori contemporaneamente ed a voce alta, mentre, non potrà essere considerata sufficiente la domanda generica di un sanitario ad un altro in ordine all’esito del conteggio. Pertanto, in virtù di quanto sopra detto, secondo la Cassazione, il medico che dimentica una pinza nell’addome del paziente, avendo provveduto solo ad un conteggio approssimativo in assenza del ferrista, causandone la morte, deve rispondere penalmente per omicidio colposo, laddove a tale dimenticanza segua, per l’appunto, il decesso del paziente operato. L’occasione è stata sfruttata dalla Corte di Cassazione per ribadire, ancora una volta, come debba essere condotto l’accertamento del nesso di causalità tra condotta ed evento nell’ambito del reato colposo omissivo improprio, tornando ad affermare che lo stesso deve essere fatto su base totalmente oggettiva, con un giudizio ex post fondato sull’eliminazione mentale. Tale accertamento, come ricordato dai Giudici, va tenuto ben distinto dall’indagine sull’elemento soggettivo del reato, che è successiva e va valutata con un giudizio ex ante, tenendo conto delle conoscenze del soggetto agente.