Il medico che falsifica una cartella clinica ne risponde penalmente
31 Marzo 2021La suprema Corte di Cassazione con recentissima Sentenza del 2021 recante numero 8015 ha sancito che risponde penalmente il medico che falsifica la cartella clinica o la scheda di sala operatoria al fine di tentare di nascondere il proprio errore. In tale ipotesi, il medico rischia di essere condannato per il reato di falso ideologico se, per l’appunto, al fine di tentare di porre rimedio ad un suo errore, falsifica la cartella clinica e gli atti ostensibili di rilievo pubblicistico. Il caso in questione, esaminato dalla Suprema Corte, riguarda un ortopedico, il quale per nascondere un suo errore in sala operatoria, aveva attestato falsamente la presenza di una frattura femorale sinistra su di una paziente che, invece, aveva riportato, in realtà, solo la frattura del femore destro. Nel corso del giudizio si è ritenuto di escludere che il medico non fosse consapevole della falsità, in quanto trattavasi di un esperto primario ortopedico che difficilmente non si poteva non rendere conto dell’assenza della frattura al femore sinistro. In definitiva, seppur l’atteggiamento iniziale fosse di certo ispirato da buona fede, la consapevolezza circa l’assenza della frattura che si era manifestata durante l’intervento eseguito sull’arto sano ha reso, di fatto, assistita da dolo la falsa dichiarazione della diagnosi nella scheda di sala operatoria.
Ed, ancora, così come affermato dalla stessa Cassazione, anche se si volesse ritenere che, per stanchezza, il medico non si fosse reso conto dell’errore commesso nell’intervenire sull’arto sano, nel caso di specie, lo stesso si era quantomeno rappresentato in termini di dolo eventuale l’errore, dato che il personale di sala agli aveva fatto notare che le attrezzature erano state tutte predisposte per un intervento sul femore destro. Era certo, in definitiva, che il chirurgo si era confrontato con la specifica categoria di evento che si è verificata nella fattispecie concreta, aderendo psicologicamente ad essa.
In tale fattispecie, pertanto, nulla lo avrebbe potuto salvare dal rispondere del reato di falso.