Il medico di famiglia “perso” in un mare di carte
22 Aprile 2022“Medici senza carriere”: Sanità Territoriale Pubblica campana in un circolo vizioso che mette a rischio la Tutela della Salute dei Cittadini.
Ancora una dura nota del movimento dei camici bianchi che nel ribadire, per l’ennesima volta, l’obbligo degli specialisti ambulatoriali di emettere ricetta, mettono a nude altre “perle” della sanità territoriale. “Si persevera nella omissione di certificazione di malattia e di ricettazione elettronica, o su ricettario regionale da parte dei dirigenti ospedalieri e degli specialisti ambulatoriali Asl – si legge nella nota – nonostante sia un obbligo, ai sensi della Circolare Ministero della Sanità del 25 marzo 2016; Articolo 15 decies comma 1 del Decreto Legislativo numero 502 del 10 dicembre 1992; D.L. numero269/2003 articolo 50 comma 2 e 4”.
E ancora: “Anche i centri diagnostici-terapeutici, convenzionati con il SSN, hanno l’obbligo di certificare con ricetta dematerializzata o ricettario regionale dai medici che visitano i pazienti presso tali strutture. Invece cosa succede nelle province di Regione Campania? Che tali medici inviano i pazienti dai loro medici di famiglia, affinché siano questi ultimi a prescrivere farmaci e prestazioni diagnostiche con ricette dematerializzate. Perché? A chi giova tutto ciò? Se il centro diagnostico richiede al medico di famiglia di emettere una prescrizione per il SSN di una prestazione inappropriata, chi è il responsabile? Il Centro diagnostico o il medico di famiglia? Oppure si crea un qualcosa al limite della legalità dove il medico di famiglia è un complice inconsapevole, assumendosi le totale responsabilità? Intanto il centro diagnostico fa profitto economico”…
“Chi paga le spese, ovviamente, sono i Cittadini contribuenti campani – queste le conclusioni – che si trovano con una sanità territoriale sempre peggiore, a cominciare dal fatto che gli stessi centri diagnostici esauriscono il budget economico, che Regione Campania mette a loro disposizione, intorno al 10 di ogni mese, e i malati sono costretti a dover pagare di tasca propria la diagnostica di cui necessitano, o aggravare le loro patologie, fino a rischiare la morte.
Coincidenza? O “troppe coincidenze che coincidono”?, citando il grande Antonio De Curtis”.