Il “Melorio” non venga declassato

Il “Melorio” non venga declassato

4 Aprile 2020 0 Di La Redazione

Lo chiedono, a viva voce, diverse associazioni di Santa Maria Capua Vetere che temono un piano di depauperamento del nosocomio da parte dell’Asl di Caserta.   

 

Le associazioni sammaritane “Futuro 2030”, “Passione civica”, “Adottà la Città” ritengono gravissima la notizia dello smantellamento degli attuali reparti esistenti presso il Melorio. Secondo indiscrezioni resterebbero a Santa Maria solo nefrologia, il laboratorio di analisi, radiologia e farmacia. “Se tutto ciò fosse confermato si tratta di un fatto gravissimo – sottolinea l’avvocato Raffaele Aveta, portavoce delle Associazioni – il nostro Ospedale non può essere destinato unicamente a divenire un centro Covid.

Chiudere il pronto soccorso, i reparti di cardiologia, di medicina e chirurgia, di oculistica e otorino, di senologia, di urologia, l’ambulatorio di ortopedia e di pediatria significa privare di servizi sanitari essenziali i cittadini sammaritani e quelli delle zone limitrofe. Una perdita che non può giustificarsi in modo razionale. Non si possono depauperare servizi strategici per il territorio al solo scopo di realizzare pochi posti di terapia intensiva e sub intensiva.

Sembra quasi un maldestro tentativo di cogliere l’opportunità data dal Coronavirus per portare avanti un piano dissennato di chiusura dell’ospedale cittadino. Dalle notizie che abbiamo occorre ancora completare il centro Covid provinciale realizzato a Maddaloni dove ci sarebbe spazio per allestire velocemente altri due piani da destinare all’emergenza.

L’Asl faccia ogni sforzo per completare nel modo migliore Maddaloni e sblocchi tutti i fondi necessari per rendere moderno e funzionale il Melorio.

Esistono molte altre alternative per non toccare gli attuali assetti sanitari dell’ospedale sammaritano e per rafforzare la sua efficacia anche in questo periodo di emergenza con la realizzazione di una rianimazione Covid compatibile con gli altri reparti.

Chiediamo al sindaco e al presidente della Commissione sanità, Stefano Graziano, di intervenire immediatamente per impedire quest’ennesimo scippo ai danni della città”.