Il nero di seppia della sabbia sorrentina si tinge di giallo
9 Maggio 2021Non è solo il giallo della copertura con pietrisco di dubbia provenienza della sabbia vesuviana in zona demaniale ed in un Sito di Interesse Comunitario (Sic) a porre inquietanti interrogativi sull’area destinata alla balneazione ma l’inosservanza da parte dei concessionari dei diktat dell’amministrazione comunale che per il rinnovo dell’atto concessorio chiede tra l’altro che “ i concessionari che hanno in corso procedimenti per aver realizzato innovazioni “sine titulo” sulle aree demaniali in concessioni” sanino tali abusi.
Una vicenda strana che ha dell’inverosimile e che parla di interruzioni di pubblico passaggio, di cementificazione di tratti di arenile, di realizzazioni o ampiamento di manufatti, di realizzazioni di colonne in cemento a sostegno di passerelle abusive.
Il tutto regolarmente “visionato” e certificato da sopralluoghi dei tecnici comunali, oggetto di corpose e dettagliate denunce e segnalazioni di privati ed Associazioni, “Www Terre del Tirreno”,“Conta anche Tu”, i “Cittadini contro le Mafie e la Corruzione ”, “Vas” (Verde Ambiente e Società) “La Grande Onda”.
Eppure senza alcun titolo concessorio (la proroga della Regione per il covid non è valida per chi non ha demolito gli abusi), i titolari dei “bagni” sorrentini “rinnovano” il tappeto sabbioso con materiale “estraneo”, aprono gli arenili, esercitano attività.
Un Demanio marittimo “offshore” lungo la costa sorrentina? Visitando gli stabilimenti balneari pronti all’apertura senza aver ottemperato alle ordinanze comunali siamo portati a crederlo con rammarico, tristezza, senso di sconforto.
Un vero e proprio giallo tinto di nero.