Il rapporto che deve intercorrere tra il medico ed il paziente
29 Gennaio 2021In primo luogo il codice di deontologia stabilisce che alla sua base, vi debbono essere la libertà di scelta, l’individuazione e la condivisione delle rispettive autonomie e responsabilità.
Il codice deontologico dei medici dedica molto spazio ai rapporti che devono intercorrere tra gli stessi e gli assistiti, indicando diversi principi di carattere generale. In primo luogo, facendo riferimento alla relazione tra medico e paziente, il codice di deontologia stabilisce che alla sua base, vi debbono essere la libertà di scelta, l’individuazione e la condivisione delle rispettive autonomie e responsabilità. In definitiva, tra le parti vi deve essere sempre una reciproca fiducia ed un mutuo rispetto. Se, poi, il medico ritiene che il rapporto di fiducia con il proprio paziente si sia rotto, potrà risolvere la relazione di cura, premurandosi, però, di dare al proprio assistito un tempestivo ed idoneo avviso e di continuare, in ogni caso, la sua prestazione fino a quando non verrà sostituito da un altro collega. Ed ancora, il medico dovrà assicurare la propria sostituzione, non solo se viene meno il rapporto fiduciario che lo lega al paziente, ma anche in caso di indisponibilità o di impedimento dovrà comunque garantire la continuità delle cure. In ogni caso, tutte le persone hanno diritto di scegliere il medico ed il luogo di cura in maniera totalmente libera e qualsiasi accordo tra medici teso ad influenzare tale scelta è espressamente vietato dal codice deontologico, che comunque consente ai sanitari di poter indicare consulenti o luoghi di cura idonei al caso concreto. Il medico dovrà, inoltre, garantire impegno e competenza nelle attività riservate alla sua professione e, pertanto, non potrà assumere compiti che non è in grado di soddisfare o che non è legittimato a svolgere. Infine, nei confronti di soggetti fragili il medico ha doveri aggiuntivi ed, infatti, quando si trova a dover curare un minore, la vittima di qualsiasi abuso o violenza o una persona in condizioni di vulnerabilità o fragilità psicofisica, il sanitario dovrà tutelarlo, eventualmente segnalando all’autorità competente le condizioni di discriminazione, maltrattamento fisico o psichico, violenza o abuso sessuale.