Il rischio professionale in sanità
31 Ottobre 2019Secondo i dati della Commissione europea, nel 2012 fino a 106.500 decessi per cancro sono stati attribuiti all’esposizione professionale a sostanze cancerogene.
Ogni anno in Europa oltre 12,7 milioni professionisti della salute, di cui 7,3 milioni infermieri, sono potenzialmente esposti a farmaci pericolosi cancerogeni, mutageni e teratogeni. Se n’è parlato all’ European Biosafety, summit sulla “Prevenzione dell’esposizione professionale a farmaci pericolosi, compresi i farmaci citotossici” (Auditorium “Cosimo Piccinno” del Ministero della Salute a Roma), con i rappresentanti della Commissione europea, i Ministeri del Lavoro e della Salute, le parti sociali, le associazioni professionali, i sindacati, i datori di lavoro ed esponenti del mondo medico-scientifico.
Secondo i dati della Commissione europea, nel 2012 fino a 106.500 decessi per cancro sono stati attribuiti all’esposizione professionale a sostanze cancerogene; nell’UE infatti il cancro è diventata la prima causa di decessi sul lavoro. Secondo l’EU-OSHA, questi farmaci rappresentano i più pericolosi fattori di rischio chimico in ambito sanitario e alcuni tra i prodotti chimici più pericolosi mai sviluppati. Gli studi dimostrano che gli operatori sanitari che maneggiano farmaci citotossici, che vengono utilizzati principalmente come terapia chemioterapica per curare il cancro, hanno una probabilità tre volte maggiore di sviluppare patologie maligne e che, tra la popolazione femminile, le infermiere esposte a farmaci citotossici hanno il doppio delle probabilità di incorrere in un aborto. Si stima che in Europa ogni anno l’esposizione professionale a farmaci pericolosi produca migliaia di nuovi casi di leucemia, il che si traduce in un aumento di decessi di operatori sanitari ogni anno.
L’ European Biosafety Summit si focalizza sui recenti emendamenti approvati nel giugno 2019 relativi alla direttiva sugli agenti cancerogeni e mutageni, che per la prima volta vede riconosciuto questo problema a livello europeo e che impone alla Commissione europea di presentare una relazione entro giugno 2020 su una sua possibile risoluzione, attraverso una proposta legislativa. L’European Biosafety Network, ed alcune associazioni professionali in Italia e in Europa, chiedono alla Commissione europea di includere nell’appendice della direttiva sugli agenti cancerogeni e sui mutageni un elenco di farmaci pericolosi, compresi i farmaci citotossici. Operatori sanitari e pazienti devono essere tutelati dalla legislazione, attraverso migliori dispositivi di sicurezza, tecnologie più innovative, formazione e training per evitare il rischio di danni tossici, genetici e malattie mortali derivanti dall’esposizione al rischio biologico di alcuni farmaci.
Durante il summit è stata presentata la situazione attuale in Italia per quanto riguarda l’esposizione professionale ai farmaci pericolosi e l’esempio della Spagna, in cui tutte le parti interessate si sono riunite con il governo con l’obiettivo di finalizzare delle linee guida sulle “Best practice”, promuovere la formazione e l’adozione dei dispositivi di sicurezza, stilando un elenco di farmaci pericolosi e dotandosi di una legislazione sia a livello regionale che a livello nazionale. La tavola rotonda si pone, inoltre, l’obiettivo di aumentare la consapevolezza del rischio di esposizione a farmaci pericolosi e della necessità di adottare dispositivi tecnologicamente avanzati, tra cui i sistemi chiusi di trasferimento farmaci, che gli operatori sanitari devono utilizzare in fase di preparazione e somministrazione, al fine di proteggere sé stessi e i pazienti presenti nella struttura sanitaria.
European Biosafety Network è un gruppo europeo che è stato istituito nel 2010 da istituzioni professionali nazionali ed europee, associazioni di categoria, sindacati e altre organizzazioni impegnate a migliorare la salute e la sicurezza degli operatori sanitari e dei pazienti.