In aumento i Pronto soccorso privati, ecco come funzionano
23 Ottobre 2023Ce ne sono alcuni attivi 24 ore al giorno ed altri solo in certe fasce orarie nei feriali. Alcuni fanno pagare al paziente una tariffa omnicomprensiva ed altri sommano esame per esame alla visita medica in libera professione. Alcuni nascono per tagliare le code dei Ps degli ospedali pubblici altri si propongono come succedanei del medico di famiglia “introvabile”. Alcuni sono accessibili solo previa telefonata di triage ed altri subito. A Roma e Milano talora hanno alle spalle un pronto soccorso ospedaliero, altrove agiscono “senza rete”. I pronto soccorso privati “puri” che stanno nascendo al Centro-Nord, offrono un ventaglio di prestazioni interessanti all’utenza, spesso sovrapponibili a quelle del pubblico. La Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza con il presidente Fabio De Jaco lancia un allarme: «Siamo sicuri che chi accede a questi servizi poi non debba tornare nel Ps pubblico perché magari – si chiede – un mal di testa era un ictus o un mal di pancia un infarto e serve una Unità complessa per gestirli?».
Un po’ di storia – Uno dei primi Pronti soccorso privati dedicato ai codici minori nasce nel 2019, prima del Covid, a Monastier di Treviso nella clinica Giovanni XXIII, per snellire il Ps dell’ospedale Ca’ Foncello. Il paziente accede e paga se è codice bianco non urgente, oppure versa il ticket sull’esame (o non lo versa se esente). Assegnato ad un nuovo “codice arancione”, il “paziente sub-critico” è inviato al Ps di Treviso come il “codice rosso”. C’è in più il “dentista d’emergenza” 7 giorni su 7. Quest’anno è iniziata una rivoluzione nelle grandi città dove in ospedale si attende a lungo. In Lombardia a maggio ha aperto l’ambulatorio di Medicina d’Urgenza e Primo Soccorso Bresciamed “per chi non può aspettare ore in pronto soccorso ospedaliero per patologie minori dal punto di vista clinico ma non da quello personale”. Affronta interventi chirurgici ambulatoriali non rinviabili, traumi, ferite o sintomi acuti di entità moderata, effettua ecografie urgenti, e svolge urgenze burocratiche. È operativo in caso di infortuni sul lavoro, o su visite che necessitino di certificato di malattia. Costo a carico dell’utenza. A Milano Centro in estate ha aperto un pronto soccorso privato “senza attesa” in via Crivelli. Essenziale prima il contatto telefonico per “valutazione e appropriatezza”. Ideale per “codici verdi” che chiedono consulenze specialistiche chirurgiche su dolori addominali, disturbi digestivi, sintomi proctologici, ascessi, ferite, morsi di cane, traumi domestici, cistiti, punture d’insetti, lesioni, prurito isolato, eritemi, oculistica e piccole ustioni. Sempre in estate, il Gruppo San Donato al Policlinico San Marco di Zingonia (Bergamo) ha aperto un “ambulatorio ad accesso diretto” attivo dal lunedì al venerdì di giorno dove si affrontano medicazioni, piccoli e medi traumi, distorsioni, un dente rotto, la cistite, senza prenotazione. Fatta l’accettazione e pagato il servizio (149 euro per la visita), il paziente è indirizzato allo specialista. Lo stesso Gruppo ha aperto due servizi analoghi, per codici bianchi e verdi, al Galeazzi Sant’Ambrogio dalle parti del MIND, area ex Expo, ed al Policlinico San Donato. L’offerta punta su ortopedico, cardiologo, urologo e dentista, introvabili nel pubblico: tariffa 190 euro inclusiva di esami di laboratorio. Intanto a Roma il Gruppo Villa Claudia ha attivato un servizio di assistenza medica 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, senza interruzioni festive, per i pazienti con emergenza medica, chirurgica o traumatologica che, se non gravi, sono indirizzati a Villa Salaria Hospital, altrimenti in ospedale. Ma ci sono altre risposte alle urgenze: sempre a Roma, Romamed Service, servizio di guardia medica privata, invia medici a domicilio per coprire urgenze anche ortopediche e pediatriche, e anche “per evitare le liste d’attesa di visite specialistiche” o lunghe code nel Ps dell’ospedale”, o “perché non è rintracciabile il medico curante”. Aree di intervento: cardiologia, pediatria, urologia, ortopedia, chirurgia generale, Orl, gastroenterologia, neurologia, diagnostica cardiologica e radiologia.
L’analisi Simeu – Gran parte dei casi citati espleta codici minori, che non sono urgenze vere. «Non chiamiamoli pronto soccorso – spiega all’Adnkronos Salute De Jaco – ma ambulatori dove vengono fatte prestazioni banali. Esempio, mi taglio al dito con la scatoletta di tonno e vado lì, magari faccio prima e trovo meno caos rispetto all’ospedale». C’è invece il privato convenzionato che ha già un Ps accreditato all’interno di un ospedale, in quel caso, tra i grandi gruppi privati «ha un senso avere un pronto soccorso privato-convenzionato perché alle spalle c’è un ospedale che dà ogni tipo di risposta a chi accede». A Bergamo, peraltro, il privato sembra aver più che altro «individuato una falla nel pubblico, dove non siamo efficienti e nei tempi giusti, e dove può trovare spazio». Infine c’è la questione dei costi di accesso. Anche degli interventi eventuali a valle degli esami. «Un’appendicite complessa quanto costa nel privato? 18-20mila euro?», esemplifica De Jaco. «Queste cifre non tutti possono permettersele e anche le assicurazioni non è detto le coprano. Quindi il paziente va nell’ospedale pubblico. E paga 140 euro per bypassare la fila del pronto soccorso ospedaliero». Ma nel Ps pubblico poi alla fine si reca come ultima spiaggia. «C’era chi aveva proposto di rilasciare a chi viene dimesso dall’ospedale il costo delle cure che avrebbe dovuto pagare se fosse stato nel privato», chiosa De Jaco. «Qualcuno dovrebbe ricordarlo».