In aumento il cancro del colon fra gli under 50
13 Giugno 2019Aumenta l’incidenza, segnatamente nei paesi occidentali, del cancro all’intestino. La Campania non fa eccezione con un lento ma inesorabile avanzamento della patologia.
In Italia, sono stimate circa 51.300 nuove diagnosi di tumore del colon-retto nel 2018. Sia tra gli uomini (15% di tutti i nuovi tumori) sia tra le donne (13%) si trova al secondo posto, preceduto rispettivamente dalla prostata e dalla mammella. Nel 2015 sono stati osservati 18.935 decessi per carcinoma del colon-retto (dati Istat), di cui il 53% negli uomini. La sopravvivenza a 5 anni in Italia è pari al 66% per il colon e al 62% per il retto, omogenea tra uomini e donne. Le Regioni meridionali presentano valori inferiori di circa il 5-8% rispetto al Centro-Nord.
Il cancro del colon-retto, il terzo più diffuso al mondo e il secondo per numero di decessi, non è più una malattia che colpisce solo anziani e adulti attempati, ma anche persone con meno di 50 anni. Un significativo aumento dell’incidenza del cancro del colon-retto (Crb) sotto i 50 anni è stato osservato non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa, Australia, Nuova Zelanda e Canada, tanto che tre studi appena pubblicati riportano i medesimi risultati.
Nel primo Reinier Meester, Scuola di Medicina dell’Università di Staford, Redwood City, California hanno esaminato quasi 30.000 pazienti con Crc tra 40-49 anni diagnosticati in un periodo di 40 anni in nove regioni degli Stati Uniti. E i risultati, pubblicati su Jama, indicano un aumento dell’incidenza di questa forma neoplastica del 2,9% annuo tra il 1995 e il 2015. Il secondo studio, pubblicato su The Lancet Gastroenterology & Hepatology, coordinato da Marzieh Araghidell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di Lione, ha esaminato l’incidenza di Crc nei registri tumori in Australia, Canada, Danimarca, Norvegia, Nuova Zelanda, Irlanda e Regno Unito.
L’analisi ha mostrato un aumento dei tassi di cancro del colon sotto i 50 anni quantificabile in circa il 3% l’anno in Danimarca, Nuova Zelanda e Australia per il cancro del colon, e del 3,4% in Canada e del 2,6% in Australia per il cancro del retto. Nel terzo studio, pubblicato su Gut, Manon Spaander, del Centro medico universitario Erasmus MC di Rotterdam, Paesi Bassi, ha raccolto dati su oltre 140 milioni di individui tra 20 e 49 anni in 20 paesi europei. E i risultati mostrano un aumento di incidenza di Crc pari a quasi l’8% tra 20-29 anni, del 5% circa tra 30 e 39 anni e di poco più dell’1,5% tra 40- 49 anni.
«Se l’incremento di incidenza del Crc dovesse continuare potrebbe essere necessario riconsiderare le linee guida di screening» concludono i ricercatori. E in un editoriale di commento allo studio di Araghi Giulia Cavestro, Raffaella Zuppardo, e Alessandro Mannucci dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano concordano sulla necessità di abbassare l’età di screening per il Crc, sottolineando la necessità anche di altre iniziative, tra cui le campagne di sensibilizzazione pubblica per aumentare l’aderenza allo screening.
In Italia si stima che questo tumore colpisca circa 23.000 donne e 30.000 uomini ogni anno. Anche in Campania l’incidenza del cancro del colon retto è in aumento e tale dato, registrato nell’ultimo triennio, è destinato, purtroppo, a crescere a causa del progressivo invecchiamento della popolazione, dell’aumento dell’aspettativa di vita ma anche delmiglioramento tecnologico che consente di individuare precocemente la malattia.
La Campania è tra le regioni a più bassa sopravvivenza a 5 anni per cancro del colon retto con un valore pari al 59% contro il 65% del centro nord. In conclusione, resta da dire che loscreening, con la ricerca del sangue occulto nelle feci e la successiva colonscopia per i soggetti positivi, con la contestuale rimozione di lesioni precancerose o di tumori allostadio iniziale, resta lo strumento più importante per contrastare efficacemente questa neoplasia.