In Campania la sanità accusa ancora ritardi.
27 Ottobre 2018“I problemi sul tappeto sono davvero tanti – sottolinea Flora Beneduce, medico, consigliere regionale e componente la commissione sanità – ma, oggettivamente, quel cambiamento tanto annunciato e sbandierato non c’è stato”.
Al di là delle riflessioni a carattere politico, se fosse chiamata a dare una valutazione della sanità campana che giudizio esprimerebbe?
Un giudizio in chiaro – scuro. E’ un settore complesso e bisogna tener conto che la sanità campana è commissariata oramai da oltre 10 anni. Luci ed ombre e comunque troppi problemi da affrontare e risolvere.
Cosa pensa, e qui la domanda è politica, della gestione De Luca della sanità?
Troppe promesse non mantenute. La Campania è ultima nei livelli di assistenza. I cittadini vivono una situazione di disagio continua. Ci sono realtà che non riescono ad assicurare neppure le prestazioni ordinarie.
I medici e il personale sanitario sono costretti a lavorare in condizioni difficili. Mancanza di risorse umane e di strumentazione.
Penso che le gestioni commissariali non solo in sanità ma anche negli Enti Locali non producano grandi risultati. Indipendentemente da chi è il commissario. Condivide?
Bisogna fare un distinguo. La gestione commissariale negli Enti Locali porta spesso risultati utili per la collettività perché vengono meno i vincoli e le promesse elettorali della cattiva politica.
Cosa ben diversa è la gestione della sanità. Il commissariamento ha come obiettivo la riorganizzazione del sistema sanità con contestuale mantenimento dei livelli essenziali di assistenza.
Non riusciamo a rientrare nei Livelli essenziali di assistenza. Secondo lei quali sono le cause che ci condannano agli ultimi posti della relativa graduatoria?
La griglia Lea si compone di vari indicatori ripartiti tra l’attività di prevenzione collettiva e sanità pubblica, l’assistenza distrettuale e l’assistenza ospedaliera. Attività di Prevenzione e assistenza distrettuale in Campania sono pressocchè nulle. Un solo riferimento per tutti è la somministrazione di screening nei comuni rientranti nella terra dei Fuochi; un’attività di prevenzione che non viene effettuata.
La migrazione sanitaria continua ad essere un problema?
I dati statistici confermano che ad oggi la migrazione sanitaria è ancora in salita. La tutela della salute passa attraverso la qualità delle prestazioni ma passa anche attraverso la tempestività degli interventi. Il fattore tempo è un elemento fondamentale nelle cure. Non si può aspettare mesi anche per un semplice intervento diagnostico.
Liste d’attesa.
Sono un problema endemico di un sistema che non funziona. Un dato è certo: i cittadini campani rinunciano alle cure e non fanno prevenzione. La riduzione delle liste d’attesa è strettamente legata all’organizzazione e alla possibilità di effettuare nuove assunzioni. Più personale e più specializzazioni mediche sono le due condizioni per accedere ai servizi sanitari nei tempi standard.
Ma alla fine questa amministrazione in sanità qualcosa di buono ha fatto?
Sono prima di tutto un medico e quando si tratta della salute non ho pregiudizi né personali né politici.
La consiliatura sta per terminare e il programma elettorale del governatore De Luca sulla sanità, a tutt’oggi, è ancora sulla carta.