In Italia pochi medici e infermieri rispetto ai principali paesi Ue

In Italia pochi medici e infermieri rispetto ai principali paesi Ue

20 Novembre 2024 Off Di La Redazione

In Italia i medici di famiglia in Italia sono sempre di meno, soprattutto rispetto agli altri Paesi europei, all’appello ne mancano almeno 10mila. Nel nostro Paese la dotazione è di 68,1 per 100mila abitanti, rispetto al 72,8 della Germania, il 94,4 della Spagna e il 96,6 della Francia. È quanto evidenzia il Cnel, Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, nella Relazione annuale sui servizi della Pa, presentata il 14 ottobre. Negli ultimi 10 anni – riporta oggi in una nota – il numero di Mmg è diminuito di oltre 6mila unità, scendendo al di sotto dei 40mila nel 2022, dato previsto in ulteriore peggioramento nei prossimi anni per via dei pensionamenti. Va considerato, infatti, che il 77% dei medici generici è over 54enne. A confermare la forte carenza è anche il rapporto ‘Health at a Glance: Europe 2024’ dell’Ocse. L’Italia “si trova ad affrontare sfide significative riguardo alle risorse umane in ambito sanitario: il sistema, già messo a dura prova dall’invecchiamento della popolazione e dall’eredità di Covid-19, deve fare i conti con l’approssimarsi del pensionamento di una parte significativa della sua forza lavoro medica e con un interesse sempre minore per la carriera infermieristica”. È il monito lanciato dagli autori del rapporto.

La carenza di Mmg riguarda soprattutto il Nord, con 59,9 per 100mila abitanti, a fronte di 63,9 al Centro e 72 nel Mezzogiorno. Il numero di assistiti è quindi fortemente aumentato: da 1.156 nel 2012 a 1.301 nel 2022. La percentuale di Mmg con più di 1.500 assistiti (limite superiore fissato dalla normativa vigente) è passato dal 27,3% al 47,7%, con una forbice amplissima, tra il 71% della Lombardia e il 22,4% della Sicilia. Considerando l’insieme del personale medico (generico e specialistico) si arriva in Italia a 423,4 ogni 100mila abitanti, collocando il nostro Paese al 14esimo posto nell’Unione europea. In questo caso la dotazione risulta più elevata rispetto alla Francia (318,3), ma ancora una volta più bassa rispetto a Germania (453) e Spagna (448,7). La dotazione è maggiore al Centro (477,5) e più bassa nel Nord-Ovest (398,1). Anche la presenza di infermieri è particolarmente bassa in Italia rispetto al contesto europeo: 621,3 ogni 100mila abitanti, a fronte di 633,9 in Spagna, 858,1 in Francia e 1.203,2 in Germania. Insomma, una situazione “critica” denunciata anche dai sindacati di categoria, che chiedono misure concrete in manovra. “Se spariranno i medici di famiglia, sparirà il Sistema sanitario nazionale. E purtroppo, senza una urgente inversione di tendenza, siamo già su questa strada”, afferma all’ANSA Silvestro Scotti, segretario della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg). “Chiediamo che in Finanziaria si faccia qualcosa anche per la Medicina generale. Al momento – afferma – la categoria è in stato di agitazione. In mancanza di segnali concreti, non escludiamo ulteriori forme di mobilitazione”.

La causa della scarsità di medici di base, secondo il segretario Fimmg, sta sempre nella scarsa attrattività di questa professione, a partire dalla condizione economica: “nell’ultima Finanziaria – spiega – è stato previsto un aumento dell’importo per le borse di specializzazione; nulla è stato però previsto rispetto alle borse del corso di formazione in Medicina generale. Un medico che si specializza in Medicina generale riceve circa 800 euro al mese, rispetto alla borsa di 1200-1600 euro delle altre specializzazioni. Un importo che non consente di andare avanti in modo dignitoso”. Il corso di formazione è triennale e nell’ultimo concorso erano disponibili circa 2000 posti: “Con le domande pervenute è stato coperto solo il 60% dei posti”. Pochi aspirano dunque a diventare medico di base ed il numero complessivo calerà ulteriormente proprio per effetto dei prossimi pensionamenti: “In 2 anni stimiamo che andranno via circa 8mila medici di famiglia. Oggi siamo poco più di 37mila, quindi a breve mancheranno all’appello almeno 10mila medici di base. In queste condizioni – avverte Scotti – è ovvio che il numero di pazienti per medico sia ben oltre i 1500 previsti, con conseguenti disagi per i cittadini”. “Le ragioni della carenza di medici nel nostro Paese – afferma anche la segretaria del Sindacato medici italiani (Smi) Pina Onotri – sono molteplici: lavoro non valorizzato (i medici accedono alla professione di generalista tramite un corso di formazione e non una scuola di specializzazione universitaria), basse retribuzioni, carico burocratico eccessivo, mancanza di tutele (soprattutto per una professione che vira al femminile)”. Ciò che serve, conclude, è un “rilancio effettivo della professione del medico di famiglia”.

 

 

 

Fonte: https://www.doctor33.it/articolo/62799/in-italia-pochi-medici-e-infermieri-rispetto-ai-principali-paesi-ue-ecco-i-numeri-aggiornati#:~:text=La%20dotazione%20%C3%A8%20maggiore%20al,e%201.203%2C2%20in%20Germania.