In penisola sorrentina il cancro fa meno paura.
22 Ottobre 2018Chi vive in costiera ha un motivo in più per essere felice: la malattia neoplastica colpisce in misura inferiore rispetto agli altri territori dell’Asl Na3 Sud.
In penisola sorrentina ci si ammala di cancro meno di quanto non avvenga in altri territori dell’Asl Napoli 3 Sud. È quanto emerge dall’analisi dei dati contenuti nel Registro Tumori dell’azienda sanitaria che copre 59 Comuni della provincia partenopea per un totale di circa un milione e 170mila abitanti. Numeri in controtendenza rispetto a quanto avvertito da molti residenti, soprattutto a Massa Lubrense, che hanno segnalato un aumento dei casi di tumore sollecitando un intervento chiarificatore da parte di Asl ed amministrazione comunale.
Proprio con riferimento alla cittadina costiera, i dati rivelano l’assenza di un eccesso di rischio rispetto ad altre località comprese nel territorio dell’Asl così come dell’intera Campania. Partiamo dall’incidenza oncologica, cioè dal vero indicatore di rischio che misura l’andamento dei nuovi casi di cancro indipendentemente dalla loro successiva evoluzione. Tra il 2008 e il 2015, a Massa Lubrense sono stati riscontrati 502 nuovi casi di tumore; 282 di questi si riferiscono a pazienti maschi, 220 a donne. Il trend si è mantenuto costante salvo conoscere un’impennata nel 2013, quando addirittura 44 uomini e 33 donne si sono ammalati di tumore. Da quel momento, però, l’incidenza oncologica è costantemente diminuita: se nel 2013 i nuovi casi di cancro sono stati 77, nel 2014 se ne sono registrati 62 e 53 nel 2015. Valori che riguardano tutti i tumori, eccezion fatta per quelli della cute, ma dai quali non emerge un eccesso di rischio: l’incidenza delle malattie neoplastiche a Massa Lubrense, inclusi il cancro ai polmoni e alla mammella, è in linea col dato generale dell’Asl Napoli 3 Sud, se non addirittura più bassa.
Stesso discorso se si analizza l’altro indicatore utilizzato dagli esperti: la mortalità oncologica, attraverso la quale si valuta complessivamente l’intero sistema diagnostico, terapeutico e assistenziale. Tra il 2008 e il 2016, a Massa Lubrense, la mortalità per tumori maligni nei pazienti di sesso maschile si è mantenuta costante, con valori intorno al 30 per cento, eccezion fatta per i picchi del 41,5 e del 40,4 registrati rispettivamente nel 2012 e nel 2016. Quanto alle donne, la mortalità per tumori maligni è minore e oscilla tra l’11,8 per cento fatto segnare nel 2009 e il 30,8 registrato l’anno successivo, nettamente il peggiore tra i nove presi in considerazione. La mortalità per tumori maligni, comunque, resta più bassa rispetto a quella legata a malattie del sistema circolatorio. E, anche in questo caso, non si segnala un eccesso di rischio di mortalità oncologica rispetto agli altri Comuni campani.
Ciò che deve far riflettere, comunque, è la progressiva uniformità dei fattori di rischio oncologici. Il numero di nuovi casi di tumore nella regione, infatti, si è allineato col dato nazionale. All’origine di questo trend c’è la perdita di fattori protettivi che hanno storicamente caratterizzato le popolazioni meridionali. E questo a causa dell’invecchiamento della popolazione, dell’adeguamento degli stili di vita, dei cambiamenti della struttura e dell’organizzazione delle città, dell’aumento dei rischi occupazionali e dell’inquinamento. Di qui la necessità di misure finalizzate all’adozione di corretti stili di vita, alla protezione dell’ambiente e al monitoraggio dei rischi occupazionali. Indispensabili anche il potenziamento degli screening e la gestione efficiente dei percorsi di diagnosi e cura in campo oncologico. «Tutto ciò – conclude Mario Fusco, responsabile del Registro Tumori dell’Asl Napoli 3 Sud – non può prescindere dal coinvolgimento della popolazione e dalla sinergia tra le istituzioni coinvolte nelle attività di prevenzione e programmazione».