Influenza aviaria, Ue: nel 2024 si sta diffondendo più velocemente
11 Novembre 2024L’influenza aviaria sta registrando una diffusione più rapida nell’Unione Europea rispetto al 2023, sollevando timori di una ripetizione delle crisi precedenti che avevano portato alla morte di decine di milioni di volatili e rinnovando le paure di una possibile trasmissione agli esseri umani. Negli ultimi anni, l’influenza aviaria altamente patogena ha causato la morte di centinaia di milioni di uccelli in tutto il mondo.
Nonostante la diffusione del virus, nell’UE non è stata rilevata alcuna infezione tra gli esseri umani o tra il bestiame, al contrario di quanto accaduto negli Stati Uniti. Nel 2023, il virus ha colpito quasi 400 mandrie di bovini da latte in 14 stati americani ed è stato rilevato in 36 persone dall’aprile dello stesso anno. Quattro di queste persone lavoravano in un’azienda agricola commerciale di pollicoltura. L’espansione della patologia agli esseri umani e ad altre specie di mammiferi, come bovini e suini, sta aumentando le preoccupazioni causa una possibile mutazione che lo renderebbe facilmente trasmissibile tra le persone, con il rischio di una pandemia.
Dall’inizio della stagione migratoria, dal 1° agosto, fino alla fine della scorsa settimana, i paesi dell’UE hanno segnalato un totale di 62 focolai di influenza aviaria negli allevamenti di pollame, concentrati principalmente nell’est del blocco. I dati dell’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (WOAH) mostrano un aumento significativo rispetto ai sette focolai segnalati nello stesso periodo del 2023, sebbene il numero sia ancora inferiore ai 112 focolai registrati entro la fine di ottobre 2022.
L’influenza aviaria è una malattia stagionale che colpisce il pollame, diffusa principalmente attraverso le feci degli uccelli selvatici infetti e il trasporto di materiale contaminato. Generalmente, compare in autunno con l’arrivo degli uccelli migratori e tende a diminuire in primavera. Come la scorsa stagione, l’Ungheria ha registrato il numero più alto di focolai dall’inizio della stagione con un aumento significativo nelle ultime settimane. In Polonia, principale paese produttore di pollame dell’UE, il virus ha portato all’abbattimento di 1,8 milioni di volatili, di cui quasi 1,4 milioni in un solo allevamento nella città di Sroda Wielkopolska.