Influenza, stagione più pesante degli ultimi 15 anni
31 Dicembre 2024Stiamo assistendo alla stagione invernale più pesante degli ultimi 15 anni. L’annuncio arriva dall’Associazione dei Microbiologi Clinici Italiani. Secondo i dati comunicati al sistema italiano di sorveglianza delle sindromi simil-influenzali RespiVirNet, infatti, a causa dei cambiamenti delle condizioni meteorologiche e della contemporanea circolazione di diversi agenti patogeni, l’incidenza in Italia ha raggiunto nelle utime due settimane un livello di intensità alta, con 17,5 casi per mille assistiti. “La bassa adesione alla campagna vaccinale antinfluenzale e anti Covid-19 ha contribuito nel definire lo scenario epidemiologico corrente, compreso l’accesso numeroso ai presidi di pronto soccorso. E’ bene considerare che il periodo di picco non presenta anormalità – puntualizza Elena Pariani, epidemiologa-virologa dell’Università Statale di Milano e segretario del gruppo di lavoro Amcli sulle infezioni virali respiratorie – ed è in linea con quanto riportato da altri Paesi europei”.
“Diversi virus respiratori, tra i quali i virus influenzali, in particolare il sottotipo virale A/H1N1pdm09, e poi il virus SarsCoV2 con la variante di interesse JN.1, figlia della variante Pirola, e ancora il virus respiratorio sinciziale, stanno contribuendo a questi numeri e a mettere sotto pressione i sistemi di assistenza”, osserva Pierangelo Clerici, presidente di Amcli Ets. “Il sistema di sorveglianza virologica – prosegue Clerici – garantirà il monitoraggio dei patogeni circolanti e potrà verificare mediante sequenziamenti la presenza di varianti associate a sindromi cliniche più gravi che, al momento, non sembrano circolare sulla base di quanto ancora riportato dal Centro europeo per il controllo delle malattie infettive (Ecdc). L’impegno di Amcli – assicura – è quello di promuovere e sostenere le attività dei laboratori di Microbiologia clinica, dalla diagnosi precoce al sequenziamento genetico dei virus respiratori, cardine del sistema sorveglianza molecolare”.
Tuttavia, sebbene la circolazione dei virus influenzali sia tornata ai livelli pre-Covid – precisano gli esperti – l’andamento registrato nel nostro Paese non è anomalo. Siamo di fronte a un fenomeno “abbastanza normale per questo periodo dell’anno – spiega Antonio Piralla, virologo del Policlinico San Matteo di Pavia e coordinatore del Gruppo di lavoro Amcli sulle infezioni virali respiratorie (severe e non) Glivire – Le temperature rigide di questi giorni favoriscono il radunarsi dei soggetti in locali chiusi e la comparsa del virus dell’influenza nelle stagioni fredde non elimina la circolazione dei numerosissimi virus respiratori (virus respiratorio sinciziale, rinovirus, Sars-CoV-2, adenovirus, virus parainfluenzali, etc.) in grado di provocare quadri clinici sovrapponibili a quelli da infezione influenzale e che vengono trasmessi con le stesse modalità. I casi di infezione da virus respiratori non-influenzali si sono quindi assommati a quelli dovuti in senso stretto ai diversi ceppi influenzali, sovraccaricando le capacità recettive” delle strutture sanitarie.