Integratori e difese immunitarie, ok ma non sostituiscono i vaccini
14 Novembre 2023Gli acquisti di integratori alimentari mirati a rafforzare le difese immunitarie, nell’ultimo decennio, sono aumentati del 144% (dati Integratori & Salute) con picchi legati all’arrivo della stagione influenzale, ma non tutte le sostanze stimolano la risposta immunitaria potenziandola, soprattutto se l’assunzione non è accompagnata da stili di vita salutari, ma soprattutto non vanno intesi come sostitutivi dei vaccini antinfluenzale e anti-Covid. Il messaggio emerge dalla review firmata da Francesco Landi, direttore del Dipartimento Scienze dell’invecchiamento, past presidente della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg), sul ruolo dei nutrienti e degli integratori dietetici negli anziani con long-Covid, sostenuta in parte dal ministero della Salute e pubblicata su Clinics in Geriatric Medicine.
Poche combinazioni hanno effetto stimolante sul sistema immunitario
“In vista della stagione influenzale e di una nuova eventuale ondata Covid, il vaccino continua a rappresentare la nostra migliore forma di protezione – afferma Landi. È dunque inutile pensare che gli integratori per le difese immunitarie possano sostituire il vaccino. Inoltre, non tutte le sostanze sono in grado di stimolare la risposta immunitaria potenziandola, se non accompagnati da una dieta sana ed equilibrata, da una regolare attività fisica e dal consiglio del proprio medico, che potrà indicare l’integratore più giusto, nel giusto dosaggio, in base al proprio stato di salute. Una nostra recente revisione di 200 studi su decine di composti ha dimostrato che solo pochi hanno un effetto ‘booster’ sul sistema immunitario e soltanto su consiglio medico e se affiancati a una dieta equilibrata e a una regolare attività fisica. Risultati solidi – prosegue Landi – sembrano emergere dalla nostra review, sostenuta in parte dal ministero della Salute e pubblicata su Clinics in Geriatric Medicine, e da successivi studi, soprattutto sul mix di arginina e vitamina C e sulla bromelina”.
Sotto esame diversi composti e loro combinazioni. Ecco i più efficaci
Lo studio condotto dalla Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs – Università Cattolica Campus di Roma, coordinato da Landi, ha passato al vaglio diversi composti, tra cui arginina, bromelina, vitamina C, lattoferrina, vitamina D, alla troxerutina e a molte altre comuni sostanze, decine di composti e loro combinazioni, con lo scopo di valutarne i potenziali effetti sul sistema immunitario, soprattutto nella popolazione anziana con long Covid.
“L’arginina è un aminoacido prodotto naturalmente dall’organismo, il quale stimola l’ossido nitrico, enzima chiave per una corretta funzione immunitaria e vascolare – spiega Landi in una nota. – La vitamina C, invece, grazie ad una nanotecnologia che ne ottimizza l’assorbimento senza effetti collaterali, riduce lo stress ossidativo e migliora il rimodellamento vascolare con effetti benefici a cascata su tutto l’organismo”. Anche la bromelina, enzima derivato dal frutto e dal gambo dell’ananas, è considerato un agente antinfiammatorio e ci sono dati, seppur ancora preliminari – prosegue la nota – che dimostrano come la bromelina si associa a un’attenuazione dei sintomi post-Covid e a una significativa riduzione della proteina C-reattiva collegata all’infiammazione. L’invito di Landi è dunque quello di fare attenzione alla scelta dei prodotti che si utilizzano per “rinforzare” le difese immunitarie. “È giusto approfittare dell’effetto protettivo di alcuni integratori sulla salute. Tuttavia, il consiglio è quello di parlarne con il proprio medico per scegliere l’integratore giusto e per valutare caso per caso l’opportunità di ricorrervi”, conclude.