Intervista a Mario De Biasio, manager Asl Caserta
8 Febbraio 2019Ci sono tante cose che non vanno nella sanità pubblica. Bisogna denunciare queste senza dimenticare che esistono anche progressi ed importanti passi in avanti a tutela dei cittadini.
“Una volta diagnosticato il male, quello del secolo per intenderci, entro un mese, chi ne è affetto, o si opera in un nostro ospedale o, se non è possibile per ragioni oggettive, viene dall’amministrazione stessa, indirizzato verso un’altra struttura”. Ad affermarlo è Mario De Biasio, direttore generale dell’Asl casertana, che così traccia il punto sulla lotta che la sanità pubblica conduce contro i tumori, per la loro prevenzione e per la loro cura.
“Siamo i primi – puntualizza il manager – in Campania per quel che concerne i livelli di screening tumorali, avendo raggiunto il tetto ottimale del numero di indagini da effettuare in rapporto alla popolazione”. Più in generale, si tratta di un deciso passo in avanti verso una diagnosi sempre più precoce per ogni tipo di patologia. E questo grazie anche all’acquisizione di tre Tac di ultima generazione, da “128 slices”, assegnate agli ospedali di Maddaloni, Sessa Aurunca e Marcianise. Sempre in materia di prevenzione, un brillante risultato è stato conseguito dall’azienda sanitaria in merito alle vaccinazioni. “Siamo particolarmente soddisfatti – dichiara il direttore generale – perché siamo riusciti anche a superare i livelli ottimali individuati per la trivalente, la esavalente e la vaccinazione contro l’influenza; in particolare, il tetto fissato per la seconda è del 95 per cento; noi navighiamo verso il 97”.
Una cura non meno attenta è stata posta nel garantire, in maniera ottimale, una pronta risposta in caso di infarto. “Abbiamo creato – chiarisce in proposito – una “rete dell’infarto” con Aoce e non solo; abbiamo coinvolto in questa struttura case di cura attrezzate per affrontare una simile emergenza”. “Tempo dipendente” è il logo dell’iniziativa così descritta e prevede, in sintesi, che entro 15 minuti si debba arrivare al centro attrezzato più vicino per fornire le cure del caso.
Un altro fiore all’occhiello può essere considerato il servizio prossimo a prendere il via della procreazione assistita nel Centro di II livello a Marcianise. Non meno significativo, sotto ogni profilo, il trattamento cosiddetto di “fotoaferesi” praticato nel reparto di ematologia nella struttura ospedaliera di Aversa; con esso, non in maniera invasiva, è possibile diagnosticare tutte le patologie autoimmuni.
Un nodo irrisolto, in ogni caso, resta l’ospedale di Maddaloni, che sembrava destinato a diventare sempre più marginale nel sistema assistenziale pubblico di Terra di Lavoro. “Devo dire in merito – afferma De Biasio – che ci troviamo con un Dea di secondo livello a quattro passi dall’ospedale di Marcianise. È evidente che, alla luce di questa situazione, qualcosa andava cambiato secondo una redistribuzione programmata”. In ogni caso, per la cardiologia “va via il reparto ma non scompare del tutto perché resta il servizio. Non si toccano, poi, oculistica e otorino. Più in generale – conclude – mi preme dire che l’impianto complessivo non verrà compromesso; al contrario, siamo già nella fase progettuale avanzata di una completa ristrutturazione per modernizzarne le strutture ad ogni livello per renderlo sempre più efficiente e funzionale come la norma vuole”.