Ischia, l’arte di Giusi ridà vita ad un pino rinsecchito
9 Agosto 2022Un vecchio tronco da mettere al fuoco che rivive grazie alla passione per la storia locale ed alla creatività di un’artista di Massa Lubrense.
Un binomio di passioni civili, per l’arte, per le memorie storiche di un’antica isola del Mediterraneo, che rivivono, in una torrida estate dell’anno 2022 , grazie alla intuizione di un Mecenate dei giorni nostri, l’imprenditore Gennaro Palamaro con tenuta di famiglia a ridosso della piazzetta San Girolamo ad Ischia e, Giusi Milone insegnante nel liceo Artistico di Tivoli, una laurea all’Accademia di Belle Arti di Napoli con specializzazione a Brera dove ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento di discipline plastiche e scultoree, con mostre negli State, a Los Angeles, autrice, tra l’altro della scultura in bronzo “Viola” vincitrice del premio Vallecorsa “Le vie del cinema” ed attualmente collocata nei giardini pubblici di Frosinone.
A destare la curiosità dell’imprenditore Gennaro Palmaro, la scultura realizzata l’anno scorso da Giusi Milone del “Pino Sentinella” su volontà del Wwf Terre del Tirreno sulla Statale amalfitana 163, in Penisola sorrentina.
“Il 28 settembre dell’anno scorso Gennaro Palamaro – spiega Giusi Milone – è venuto a Tivoli per parlare del progetto, il 28 marzo sono stata ad Ischia per un sopralluogo ed il 28 luglio ho iniziato il lavoro.
La scultura è alta circa 3mt, il diametro è più piccolo del Pino Sentinella e il tronco molto irregolare per cui ho dovuto adattare la forma.
La struttura del legno è molto resinosa in alcuni punti è fragile , il Pino Sentinella invece era un tronco regolare e con poca resina.
Per entrambi c’è stata la difficoltà di lavorare in periodi di caldo intenso per evitare che piogge improvvise danneggiassero il legno in fase di lavorazione, in tempi ristretti per lo stesso motivo (10giorni) e senza concedermi la minima distrazione per la pericolosità degli attrezzi.
Ho capito che Intervenendo su alberi secchi non si matura molta esperienza da sfruttare per i successivi perché la struttura di ogni esemplare è diversa, così come la forma e la consistenza del legno e diverse sono le difficoltà che si presentano.
Inoltre per lavorare in pubblico c’è bisogno di maggiore concentrazione e attenzione, in questo caso non sono concessi errori a differenza di un’opera che nasce in un laboratorio o luogo non accessibile.
È’ proprio il momento della creazione – ha concluso Giusi Milone – quello che mi interessa mostrare, un momento unico e irripetibile capace di avvicinare all’arte anche i meno interessati. Oltre a sensibilizzare la popolazione al rispetto per la natura e gli alberi centenari, patrimonio storico del luogo che lo ospita”.
“L’idea della realizzazione del Pino Ferrante – ha spiegato Gennaro Palamaro – mi è venuta l’anno scorso quando rimasi “impressionato” dalla bellezza del “Pino Sentinella” sulla Statale Amalfitana a Piano di Sorrento.
Avendo anche io un pino “seccato” per cause poco chiare, decisi di contattare l’artista recandomi a Tivoli e concordando i lavori.
Il soggetto rappresentato in modo straordinario da Giusi Milone, è Ferrante d’Avalos, marito di Vittoria Colonna meno famoso della moglie Vittoria con il volto rivolto verso l’omonima via Ferrante d’Avalos e vuole, tra l’altro, lanciare un messaggio di tutela e salvaguardia del pino e dell’ambiente in generale”.