La biomedica parla napoletano
2 Gennaio 2019Con esperienza maturate negli Stati Uniti ed in Germania la giovane ricercatrice si è aggiudicata il riconoscimento dal Massachusetts institute of tecnology che, per la prima volta, premia un italiano.
Forse non sono in molti a saperlo, ma il 2018 è stato anno ricco di gioie per la ricerca biomedica “made in Italy”: la napoletana Francesca Santoro, laureata alla Federico II e ricercatore di punta dell’Istituto Italiano di Tecnologia, è stata infatti la prima italiana ad aggiudicarsi il premio “Innovators Under 35 Europe”, rilasciato dal Massachusetts Institute of Technology (Mit).
Un traguardo prestigiosissimo per una ricerca, in campo biomedico, che si preannuncia fondamentale per gli sviluppi della Sanità: si tratta di un cerotto fotovoltaico 3D “chip for skin regeneration”, un dispositivo indossabile, usa-e-getta, economico e flessibile, in grado di adattarsi e stimolare la rigenerazione delle aree lesionate della pelle, accelerando la guarigione della ferita più velocemente rispetto ai cerotti tradizionali. La ricerca è stata condotta e continuerà ad essere portata avanti proprio a Napoli, nella sede di Fuorigrotta dell’Iit: a capo del progetto ovviamente resterà Francesca Santoro, classe 1986, con esperienze negli Stati Uniti e in Germania, ma fortunatamente “cervello di ritorno”, in una Campania che ha voglia di emergere e mostrare anche il lato positivo dei suoi figli più di successo.