La carità è amore per i più poveri
15 Maggio 2020Nel periodo del Coronavirus l’OSA (Opera Sant’Anna) che opera nella città di Caserta è a fare da buon samaritano per i fratelli più bisognosi.
L’Osa è un istituzione di volontariato onlus, presente sul territorio casertano da più di un decennio.
L’associazione si propone di realizzare un permanente servizio di assistenza ai poveri attraverso una mensa permanete, vestiario, doccia e altri aiuti di vario genere. L’ Opera Sant’Anna, attraverso tutte le sue attività, rappresenta un rifugio sicuro per il corpo e per lo spirito. Il povero viene accolto in un ambiente dove vive un clima di amore e fraternità. Così, in quel momento, non si sente emarginato come purtroppo gli capita per tutto il resto del giorno. I soci e i volontari sono un esempio per tutta la comunità cittadina e non solo.
I numeri della povertà parlano chiaro e per povertà non ci si riferisce solo ai senza fissa dimora, ma agli anziani, ai pensionati, agli immigrati, alle famiglie che non arrivano a fine mese e che approdano alla mensa per chiedere un aiuto. La mensa diventa così un luogo dove si scambiano riflessioni, si condividono esperienze e si dialoga anche per migliorare sempre servizi offerti. L’Associazione, guidata dal Sacerdote Don Giovanni Gionti, conta ben 75 volontari e 90 soci sempre pronti a dare il meglio di se. Don Giovanni ha sempre insegnato che la Carità non ha confini e, del resto, è Gesù stesso a dire: “Date voi stessi da mangiare” e che alla fine del nostro peregrinare terreno il Padre ci chiederà: “Hai condiviso il tuo pranzo, hai vestito chi era nudo, hai sostenuto il povero, l’orfano e la vedova?”. Quindi, specialmente in questo periodo di grande emergenza non poteva mancare il supporto di amore e carità di questa bella realtà associativa, alla quale si sono uniti tanti commercianti e operai che, per via dell’epidemia, si sono dovuti fermare dal lavoro ma non dalla Carità, distribuendo pasti caldi, derrate alimentari, portando aiuto e conforto alle persone sole, ai bambini ed alle anziane, molte delle quali abbandonate a se stesse. “E per ultimo, non certo per importanza – commenta Don Giovanni Gionti – voglio ringraziare tutti i volontari e alzare una preghiera di lode alla SS. Trinità”. “S. Anna nostra Patrona – conclude – ci sostenga in questa nostra azione di solidarietà e ci aiuti a sconfiggere questo male invisibile”.