La chiusura dei reparti non può essere la soluzione

La chiusura dei reparti non può essere la soluzione

6 Luglio 2019 0 Di La Redazione

Interruzione di pubblico servizio nel reparto di salute mentale Angri-Scafati? La Cisl-Fp di Salerno chiede un intervento del commissario straordinario dell’Asl.

Alfonso Della Porta

Paolo Fasolino

“La psichiatria oramai è una nave senza guida – esordisce il coordinatore dell’Area psichiatrica per tutto il territorio salernitano, Paolo Fasolino – e nonostante il manager Iervolino ce la stia mettendo tutta, l’effimera consistenza della dirigenza sanitaria del settore non determina alcuno stato di avanzamento, dal punto di vista organizzativo, per i miglioramento dei servizi. Anzi per andare in ferie la cosa più ovvia è quella di sospendere un servizio alla persona. Per me il fatto è tanto grave poiché trattasi di un provvedimento contro il diritto alla cura di pazienti fragili. Spero che la direzione strategica intervenga immediatamente”.

“I sindaci dovrebbero cominciare a chiedere conto e ragione – incalza il responsabile di zona e coordinatore di tutti i terminali associativi dell’Area Nord ex Asl Salerno 1, Alfonso Della Porta – del perché alcuni soggetti deboli e sicuramente poco abbienti debbano subire continui maltrattamenti derivanti dalla mancanza e quasi totale assenza di sensibilità sulla loro condizione. Preventivamente ci si dovrebbe adoperare per evitare che ci possano essere abbandoni che poi determinano incresciosi fatti, di cui l’ultimo è esemplare. Basta con approssimazione e incuria. Si cominci a fare sul serio per tutelare questo territorio”.

“L’area psichiatrica, pubblica e privata ha bisogno di maggiore attenzione – conclude il segretario generale di Salerno, Pietro Antonacchio – e forse da subito sarebbe opportuno determinare una rotazione degli incarichi. Se una riorganizzazione dell’area pubblica è una condizione che obbligatoriamente bisogna affrontare, bisogna prendere atto che forse la cosa più necessaria è avere una interlocuzione più attendibile di quella attuale di settore.

A breve scoppierà anche la psichiatria privata, poiché a fronte di una necessità di erogazione di quote budgettarie spettanti per attività espletate alla Casa di cura la Quiete e Villa Chiarugi, il Dipartimento di salute mentale mena ancora il can per l’aia e si spera che per farsi le ferie la soluzione del problema non venga rimandata alle calende greche come in psichiatria si è solito fare.”