La Cisl-Fp rompe la “consegna del silenzio”
15 Novembre 2018Il segretario regionale della sigla sindacale di via Toledo, Lorenzo Medici: “Dopo i recenti fatti di cronaca ci aspettiamo le dimissioni del direttore generale dell’Asl Na1”.
Pazienti assaliti dalle formiche quando sono allettati in ospedale, medici e infermieri costantemente a rischio contagio perché costretti a lavorare in condizioni di forte stress. Sanitari che nell’ospedale più nuovo della Campania – quello del Mare, a Ponticelli – lavorano in pronto soccorso grazie all’arrivo di <tutor> del Cardarelli, che completano con un po’ di straordinario il proprio lavoro. Nel silenzio generale delle organizzazioni sindacali finalmente alza la voce la Cisl con Lorenzo Medici, segretario generale della funzione pubblica.
“Ormai la sanità vive in una situazione di caos sulla quale può e deve intervenire il ministro della Salute. Invece di pensare all’assistenza da garantire ai pazienti si va avanti con una logica ragionieristica che fa solo male alla mission sanitaria. Il rapporto pazienti-infermieri nel resto d’Italia è organizzato con il parametro 1/8 a Napoli – ricorda Lorenzo Medici -siamo a 1/13. Succedono tante cose probabilmente perché la sanità deve essere terreno di benessere per le <infiltrazioni>. Mi riferisco alle ditte che si occupano di pulizie che ormai Asl e aziende ospedaliere hanno esternalizzato. Ho studiato il problema rendendomi conto che se assumessimo tutti quelli che fanno le pulizie li pagheremmo la metà rispetto a oggi”.
Da qui parte l’appello al governo, e in particolare al ministro Giulia Grillo perché intervenga sulla Campania con un reclutamento speciale del personale che è carente in tutte le strutture. “Si vogliono risanare i conti risparmiando su tutto, ma questa politica di Asl e Regione calpesta la dignità di operatori, pazienti e cittadini costretti a fare i conti con il degrado del nostro sistema sanitario. E a questo – chiarisce il segretario Lorenzo Medici – si aggiunge la responsabilità del dipartimento salute regionale, diretto da Postiglione, per assenza di controllo. Si devono accertare le responsabilità individuali per quello che è accaduto al San Giovanni Bosco, ma per la gravità dei fatti ci aspettiamo le dimissioni immediate del direttore generale dell’Asl Napoli 1 centro”.
E’ la classica <vox clamans> nel vergognoso silenzioso sindacale. Osservano tutto in silenzio da troppo tempo i sindacati medici più rappresentativi quali Anaao – Assomed e Cimo. Effettuando, raramente, sortite che finiscono per non incidere sulle dinamiche degli eventi. Zitti zitti guardano a quanto succede in corsia e in sala operatoria evitando rigorosamente di prendere posizioni, di chiedere ma che sta succedendo? Si è scelto il silenzio (o quasi) mentre nelle strutture pubbliche mancano da anni apparecchiature diagnostiche già acquistate come la risonanza magnetica. O ancora dove le risonanze sono nuove e in attività (Ospedale del Mare, Cardarelli, Monaldi, Policlinici) ma vengono stranamente utilizzate a scartamento ridotto, quasi a voler accompagnare i cittadini verso la sanità convenzionata. Tacciono i sindacati medici e al loro silenzio si accomuna quello dell’Ipasvi e di ordini professionali rappresentativi del personale infermieristico che dovrebbero usare toni forti, magari anche duri contro la carenza di personale che rende faticosissimo il lavoro di chi è impegnato in corsia.
Silenzio sui tutor del Cardarelli inviati con apposita delibera a supportare i colleghi probabilmente poco esperti o semplicemente poco pratici utilizzati nel pronto soccorso dell’Ospedale del Mare. Nessuno parla, nessuno si lamenta, non c’è chi protesta per un possibile abuso di lavoro straordinario o magari pone qualche domanda sul perché la Soresa, impegnata nell’organizzazione di importanti gare, un bel giorno decide di depennare dalla lista dei prodotti da acquistare il disinfettante Antisapril. Costoso e magari poco utile, anche se in corsia arrivano pazienti con tubercolosi, epatite, meningite, encefaliti. Silenzio generale con la Cisl funzione pubblica che finalmente alza la voce. “C’è una considerazione da fare: la Campania durante il commissariamento ha risanato i conti. Ma con un prezzo altissimo – chiarisce il segretario Lorenzo Medici – perché nelle strutture sanitarie non c’è più un tubo per colpa di una politica malata”.