La Cisl: le Aziende sanitarie salernitane si sono mosse bene

La Cisl: le Aziende sanitarie salernitane si sono mosse bene

8 Aprile 2020 0 Di La Redazione

Supporto psicologico, logistico e screening sono i tre temi che la Cisl-Fp di Salerno pone all’attenzione dei vertici dell’Azienda ospedaliera e dell’Asl.

 

“Corre l’obbligo mettere in evidenza alcuni dati, alla luce dell’evoluzione che sta avendo l’epidemia e il contagio in Campania e soprattutto sul nostro territorio (aggiornamento al 5 aprile 2020) ovviamente su dati di rilievo che potrebbero non essere accertai con estrema precisione, vista la particolare situazione attuale: Italia,  contagiati 128.948 e decessi 15.887; Campania, contagiati 3.068 e decessi 189; Salerno e provincia, contagiati 437 e decessi 40 – dichiara il segretario Pietro Antonacchio – il numero dei contagi rapportati al territorio nazionale e regionale, mostrano che quelli campani incidono per una percentuale del 2,3% nel mentre quelli salernitani dello 0,3% sull’intera Italia e del 14,2% sull’intera regione”.

“In tutta la nazione i decessi equivalgono a 15.887, di cui solo 189 in tutta la Campania, la qual cosa rispecchia un dato in percentuale del 1,1% nel mentre quelli della provincia di Salerno (40) comparati sui territori nazionali e regionali sono rispettivamente del 0,2% e del 21,1% – continua Antonacchio.

Per il segretario generale della Cisl-Fp “appare evidente che bisogna valutare positivamente tanto le strategie messe in campo dalle direzioni strategiche di entrambe le strutture sanitarie salernitane – Asl e Azienda ospedaliera universitaria di Salerno – quanto e soprattutto la professionalità, dedizione al lavoro e coraggio di quanti non hanno fatto un passo indietro, nonostante la consapevolezza del rischio incombente di contrarre infezione e di trasmetterla a familiari e congiunti”.

“Ovviamente il tutto non ci esime dalla necessità di utilizzare ogni forma di tutela a partire dal monitoraggio e dallo screening di tutti gli operatori coinvolti cercando con ogni mezzo di dotarli dei Dpi – prosegue – e di avviare servizi interni di sostegno ai medici e a tutti gli operatori sanitari utilizzando psicologi ovvero psicoterapeuti”.

“È fondamentale prendersi cura dei medici e degli operatori sanitari impegnati quotidianamente sul campo della competizione con il Covid-19, molti dei quali non tornano a casa e alloggiano in strutture alberghiere o di fortuna, a causa della distanza del luogo di lavoro dalla abituale residenza o per il semplice fatto di non voler rientrare a casa per timore d’infettare i familiari. Per tale ragione si chiede di attivare convenzioni, che potrebbero essere anche in forma gratuita con strutture atte ad alloggiare provvisoriamente e per la durata dell’emergenza” – conclude Antonacchio.