La comunità “La Scheggia” accreditata per la doppia diagnosi, prima in Campania
19 Ottobre 2021La Campania si attrezza anche nell’area delle dipendenze patologiche mettendosi al passo con le migliori esperienze italiane , accreditando la comunità “La Scheggia” anche per la “doppia diagnosi”, permettendo cosi di curare anche quei casi in cui ad una dipendenza da sostanze stupefacenti si associa anche una difficoltà psichica. Ad accogliere questo cambiamento come un «grande successo per la Campania» è il direttore generale dell’ASL Napoli 2 Nord Antonio D’Amore. «Siamo certi che anche altre comunità faranno in modo di aprirsi a tale settore riabilitativo , seguendo questo esempio che rappresenta una crescita terapeutica verso una patologia tante volte bistrattata. Inizia, cosi, un percorso virtuoso verso problematiche che esistono attanagliano la vita di tante famiglie. Sarà importante continuare a lavorare in tal senso».
«Come in molti altri ambiti della sanità – spiega Vincenzo La Martora, direttore del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche dell’ASL Napoli 2 Nord. – si è dato avvio ad un percorso virtuoso. La nostra regione, sino a questo momento, non aveva neanche un posto in doppia diagnosi, con la conseguenza di dover trasferire i pazienti verso altre regioni. Ecco perché considero questo passo come un grande successo». Chiaramente, sottolinea La Martora ora si deve proseguire su questa strada. «Cinque posti sono pochi, Dover trasferire pazienti verso altre regioni significa pregiudicargli la possibilità di reintegrazione nella sua realtà ecco perché bisognerà puntare ad ampliare questo numero di posti in doppia diagnosi che, va detto, ormai costituisce la gran parte della attività riabilitativa nel settore delle dipendenze patologiche ». A rendere possibile il cambiamento è stata la ferma volontà regionale, ma anche il lavoro fatto sul campo dagli operatori dell’Impresa Sociale “La Scheggia”, coordinata dal dottor Fabrizio Pallotta. Il Centro La Scheggia lavora da sempre nell’ambito della cura e della riabilitazione delle persone con dipendenze patologiche e lo fa sulla base di u n progetto terapeutico-riabilitativo che si fonda sul modello “patient-centrered”. «Riconosciamo pari dignità sia alla patologia, in senso biologico – spiega il dott. Gaetano Malafronte psichiatra della comunità – sia al suo vissuto di malattia. ». Anche per Ugo Trama, dirigente responsabile dell’U.O.D Assistenza e Interventi Socio-Sanitari, il risultato raggiunto è importante. «E’ sempre stato tra gli obiettivi dell’attuale Giunta Regionale quello di cercare di potenziare tutte le attività legate alla doppia diagnosi», spiega. «Il tema è fortemente sentito sotto il profilo umano, ma anche dal punto di vista della mobilità passiva della regione Campania. Quindi questa riconversione è per noi un momento di gioia professionale, testimonianza che si stanno mettendo in atto le azioni che la Regione ha programmato e che si completeranno con le successive riconversioni e accreditamenti. A tal fine sarà importante mettere in campo risorse e continuare ad investire».