La corruzione uccide la sanità.
10 Ottobre 2018Secondo una stima dell’Anac si potrebbe risparmiare oltre un miliardo di euro sugli acquisti se si uniformassero i prezzi.
Risparmi da capogiro in sanità se solo venissero uniformati i prezzi su tutto il territorio nazionale. Queste, dopo un’accorta indagine, le conclusioni cui è giunta l’Autorità nazionale anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone. La nota dolente viene dai prezzi dei presidi sanitari: Ovatta, pasti, aghi, lavaggio della biancheria, dispositivi per il diabete presidi sanitari. Per questi acquisti, ogni anno le regioni spendono 6 miliardi di euro, ma oltre il 15%, pari a quasi un miliardo, si potrebbe risparmiare senza intaccare la qualità delle cure, se si uniformassero i prezzi delle forniture a quelli pagati dalle regioni ‘virtuose’ oppure allineandoli ai cosiddetti “prezzi standard”. Questo, secondo una stima dell’Anac, è l’impatto degli sprechi in sanità e dei relativi risparmi conseguibili applicando i vari prezzi di riferimento elaborati, nel corso degli anni, dall’Authority.
Nello specifico, secondo una tabella di sintesi appena elaborata dall’Autorità Nazionale Anticorruzione e resa nota dall’ANSA, per presidi e dispositivi medici come siringhe, ovatta e cerotti, che costano complessivamente alle Regioni 75 milioni di euro, si potrebbero risparmiare 15 milioni, ovvero il 20%. Non si tratta decisamente di bruscolini.