La crescita della sanità campana

La crescita della sanità campana

25 Luglio 2020 0 Di Antonio Magliulo

Stefano Graziano, presidente della V Commissione regionale sanità: “Abbiamo fatto un lavoro immane soprattutto per quel che riguarda l’uscita dal commissariamento”.

 

L’emergenza Covid ha evidenziato che la bistrattata sanità campana ha retto bene, persino con punte di eccellenza come nel caso del Cotugno.

È vero la sanità campana ha retto l’emergenza ma ciò è stato possibile, oltre che per le grandi eccellenze fra le quali lei citava il Cotugno, anche grazie a tutto il personale del comparto che è stato in prima linea. Anche perché la Campania ha subito imboccato la strada del rigore anticipando le misure restrittive prese dal Governo. Non ci dimentichiamo poi che è partita da Napoli, da una intuizione del professore Paolo Ascierto, una possibile terapia. Sul piano sanitario ha funzionato il modello territoriale e ciò ha permesso anche di non sovraccaricare gli ospedali.

Gli ospedali modulari anticovid, ancorché necessari, hanno scatenato molte polemiche. Lei cosa ne pensa?

La Campania era pronta a fronteggiare l’emergenza. Direi che, per fortuna, le terapie intensive degli ospedali modulari non sono servite ma è importante che ci siano questi posti letto aggiuntivi perché non sappiamo ancora cosa accadrà in autunno. Gli eventi degli ultimi giorni ci dicono che il virus non è ancora stato sconfitto.

Il Piano ospedaliero finalmente approvato e l’uscita dal commissariamento restano tappe importanti della gestione sanitaria dell’amministrazione regionale…

Abbiamo fatto un lavoro immane soprattutto per quel che riguarda l’uscita dal commissariamento che è stata resa possibile, oltre che dal pareggio di bilancio, dalla risalita dei livelli essenziali di assistenza, oggi arrivati a 170. Abbiamo rimesso in moto una sanità devastata dai tagli lineari del passato ed oggi ci sono risorse e interventi in atto per strutture più moderne e funzionali sul territorio.

Il blocco delle assunzioni per oltre un decennio ha lasciato la triste eredità di un depauperamento delle risorse umane al quale, come chiedono i sindacati, occorre porre rimedio.

Ed è proprio per questo motivo che i risultati raggiunti nel corso di questi anni sono straordinari. Far salire i Lea con migliaia e migliaia di vuoti in organico non era scontato e non è stato per nulla semplice. Adesso però si è anche tornati ad assumere, si stanno facendo i concorsi e si stabilizzano i precari.

Presidente, lei è casertano. La posa della prima pietra del policlinico universitario risale al 2004. Ad oggi non si intravvede la fine dei lavori. Una sua valutazione.

Proprio nei giorni scorsi si è mosso qualcosa e attendiamo che Condotte accolga la proposta dell’università Vanvitelli propedeutica alla riapertura del cantiere. È un’opera per noi strategica, quei posti letto fanno già parte del piano ospedaliero e sono dunque fondamentali per la nostra provincia. Seguo l’iter dai tempi dell’università, quando ero nel consiglio di amministrazione, seguiró l’evolversi degli eventi e spero si possa giungere quanto prima al taglio del nastro.