La dieta mediterranea, patrimonio mondiale dell’umanità
14 Giugno 2019Oltre a prevenire le malattie non trasmissibili, come dimostrato dalla longevità delle popolazioni del Mediterraneo, è in linea con la sostenibilità e la disponibilità alimentare.
La Fao (Food and Agriculture Organization of the United Nations) ha ospitato l’High Level Event on the Mediterranean Diet nell’ambito delle iniziative per contrastare la malnutrizione sia in eccesso che in difetto, affrontando uno dei temi più caldi quale il crescente aumento, in particolare tra le giovani generazioni, delle condizioni di sovrappeso e di obesità. Hanno partecipato i Direttori generali di Fao, Unesco e Cihea e, per il Ministero della salute, il Direttore generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione, Gaetana Ferri.
L’evento ha posto al centro della scena la dieta mediterranea, tradizionale, locale, frugale, patrimonio mondiale dell’umanità attraverso un sano profilo di grassi, una bassa percentuale di carboidrati, un basso indice glicemico e un alto contenuto in fibre alimentari, composti ad azione antiossidante che contribuiscono a ridurre il rischio di patologie non trasmissibili quali le malattie cardiovascolari e il cancro.
Gaetana Ferri, ha evidenziato come la dieta mediterranea, alla pari di altre diete sostenibili, può certamente contribuire al raggiungimento di diversi obiettivi dello sviluppo sostenibile previsti dal programma d’azione Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite; oltre a prevenire le malattie non trasmissibili, come dimostrato dalla longevità delle popolazioni del Mediterraneo, è in linea con la sostenibilità e la variegata disponibilità alimentare, la tutela della biodiversità, la riduzione dell’inquinamento ambientale per le diminuite emissioni di gas serra, il miglioramento della produzione di alimenti e dell’economia, sia locale, per le piccole comunità, che nazionale con riguardo all’export agro-alimentare e la limitazione degli sprechi.
Contestualmente è stato riaffermato il coinvolgimento del ministero in questo percorso già intrapreso in occasione della Presidenza G7 salute 2017, che ha affrontato il tema dell’impatto dei fattori ambientali sulla salute globale con analisi di diversi aspetti, tra i quali, i sistemi alimentari e la nutrizione, così come la salute nelle città, ove si stima che entro il 2050 si concentrerà circa il 75% della popolazione mondiale. Il ministero aderisce alla Decade di azione sulla Nutrizione delle Nazioni Unite e sta lavorando all’attuazione di azioni SMART nazionali e alla promozione di una rete di azione internazionale che ha per tema proprio la dieta mediterranea.