La dieta per una vita longeva e in salute (II parte)
20 Luglio 2020Introduzione
Nel momento in cui scrivo queste righe, il mondo è sconvolto dalla pandemia Covid-19. Come si sviluppa il virus? Ancora non si sa, le sue origini sembrano avvolte nel mistero. Molti ricercatori tuttavia, tra i quali vi sono anch’io, sostengono che le grandi epidemie virali degli ultimi decenni (SARS, MERS, suina, etc.) sviluppatesi nel cuore della Cina, prendano origine in mercati alimentari in cui sono a contatto animali in cattività molto diversi fra loro che allo stato naturale non avrebbero speranze di incontrarsi mai. In questo contesto unità virali possono fare velocemente cicli ricorsivi di trasformazione e mutazione all’interno di diversi ospiti animali, con il risultato di generare forme nuove e virulente. Così, come il Covid-19, la maggior parte delle patologie cronico-degenerative odierne possono ricondursi al cambiamento repentino dell’ambiente in cui viviamo, non ultimo a ciò che mangiamo.
I nostri geni non sono preparati a trattare con diossine, cadmio, mercurio, piombo, arsenico, glifosato e tutte le altre scorie che i processi industriali inevitabilmente producono. È possibile fare qualcosa? Assolutamente. Ma per porvi rimedio è indispensabile rivedere, rivalutare, trasformare il nostro modo di alimentarci, partendo paradossalmente dalle conoscenze del passato. La dieta mediterranea oggi in genere non esiste più, perché il cibo è cambiato, l’ambiente è cambiato, l’uomo è cambiato. Va dunque ripensata e rivista come brillantemente viene proposta nel libro “La Dieta Mediterranea Alcalina” (CS Sapio Edizioni, 2015).
La Buona Sanità rappresenta, quindi, il diritto di non ammalarsi, di vivere serenamente e, in ultima analisi, il diritto di “ben morire”, un diritto umano fondamentale. Il diritto-dovere dell’uomo è quello di rispettare l’ambiente (territoriale, sociale, urbanista…) in cui vive.
L’alimentazione è dunque uno dei fattori che maggiormente incidono sullo sviluppo, sul rendimento, sulla produttività delle persone sulla qualità della vita e sulle condizioni psico-fisiche con cui si affronta l’invecchiamento. I Ricercatori indicano come una dieta corretta e bilanciata sia un validissimo strumento di prevenzione per molte malattie e di trattamento per molte altre; ma queste informazioni vere, spesso, si riferiscono all’aspetto Macronutrizionale e non prendono in considerazione il contenuto protettivo in micronutrienti e né tanto meno quello assolutamente nocivo dei “Metalli” pesanti, quali killer silenziosi ed occulti spesso presenti nel nostro cibo quotidiano.
L’estrema attualità del tema dei metalli pesanti è stata sottolineata dal BMJ (British Medical Journal) con una nuova serie di articoli che esamina il loro impatto sulla salute.
Parlare di alimentazione senza considerare il rischio degli inquinanti tossici ambientali, è un assurdo ideologico e morale, nonché una grave carenza da colmare in termini di conoscenza. I nostri progetti pilota ci consentono di affermare che una modifica dello stile di vita e un’adeguata educazione alimentare possono significativamente migliorare parametri metabolici riproducibili. Vien da sé, senza dubbio alcuno, vista l’importanza dell’alimentazione come fattore intossicante o detossificante, che tale argomento necessiti di ulteriori ricerche al fine di validarne la potenziale applicazione e l’inserimento nell’ambito di linee guida di prevenzione primaria.
Andrea Del Buono