La dieta per una vita longeva e in salute (V parte)

La dieta per una vita longeva e in salute (V parte)

26 Luglio 2020 0 Di Andrea Del Buono e Rocco Palmisano

1.5. PERCHÉ RICERCARE LA PRESENZA DEI METALLI NELL’AMBIENTE E NEL CAPELLO?

I metalli sono gli inquinanti più subdoli e ubiquitari presenti sia nell’ambiente che negli alimenti. Vogliamo aiutare le persone ad individuare ed identificare questi metalli pesanti che si possono nascondere dietro le malattie e che alterano la biochimica cellulare, silenziosamente e lentamente (Stress Ossidativo) modulando e modificando il metaboloma (interferenza con le principali vie endocellulari di trans-metilazione e trans-sulforazione) condizionando così il destino cellulare (apoptosi-duplicazione).

Quasi tutte le malattie cronico-degenerative occidentali, dalle malattie cardiovascolari all’obesità e al diabete, hanno un aumentato processo ossidativo con una alterazione biochimica metabolomica correlata a qualche patologia.

Negli ultimi 50 anni il nostro cibo è sempre più povero di micronutrienti grazie alle modalità intensive di coltivazioni agronomiche. Ad esempio, prendiamo un alimento come la lattuga: negli anni ’50 avevamo in un lotto di terreno solo un centinaio di cespi di lattuga a stagione; oggi nello stesso campo crescono un migliaio di cespi di lattuga all’anno.

Le riserve nutritive di quel terreno devono, ora, essere divise per un migliaio di cespi invece che per il centinaio di qualche decennio addietro.

Attualmente il terreno ha anche un “consorzio (varietà) microbico” e un “pattern minerale” diverso da 50 anni fa con l’aumentata presenza di metalli tossici e non; inoltre, per produrre maggiori quantità di cibo è inevitabile l’uso di fertilizzanti per ripristinare più velocemente le sostanze mancanti nel terreno.

Tuttavia, in nessun caso, i fertilizzanti possono fornire i 92 elementi che esistono in natura.

Le colture convenzionali arricchiscono il suolo con sole 3 sostanze base per la crescita delle piante: azoto, fosforo e potassio. Nelle migliori colture biologiche arriviamo ad appena 16 elementi. Questo crea lentamente delle carenze a livello cellulare e molecolare nell’organismo umano. Ma il problema non si ferma qui; a parte le carenze nelle nostre cellule, queste sono anche gravate da sostanze tossiche che non dovrebbero trovarsi al loro interno: metalli pesanti, prodotti chimici industriali, farmaci e altri composti estranei alla vita (xenobiotici) che entrano indebitamente in ogni nostra cellula.

Le recenti ricerche di Biologia Molecolare hanno rivelato come il cambiamento della composizione biochimica dell’interno delle cellule sia accompagnato da una modifica lipidologica della membrana e della parte esterna della cellula.

Come risultato, il corpo potrebbe non riconoscere più le cellule come proprie e le potrebbe attaccare!

A seconda dell’ereditarietà, dell’ambiente e delle scelte alimentari sono quelle che vengono attaccate per prime.

Un approccio di prevenzione è proprio l’alimentazione utilizzando alimenti funzionali e liberando il corpo da tossine come i metalli.

Il riequilibrio dei metalli è una possibile via di prevenzione primaria. Ecco, quindi, l’importanza di un esame semplice e poco costoso, la mineralometria nel fusto del capello.

L’esame del capello è un esame semplice ed economico che ci informa sulla nostra capacità escretoria dei tossici e, quindi, utile a pianifcare un’alimentazione personalizzata per liberare le cellule da questi killer silenziosi, tramite alimenti vegetali ricchi in fitochelatine.

Il motivo che ci ha portato ad utilizzare matrici non convenzionali come i capelli, nelle analisi tossicologiche-ambientali, risiede (oltre alla non invasività del prelievo) soprattutto nella possibilità di incrementare la finestra di tempo in cui la sostanza indagata è rilevabile in tale matrice. Infatti, la finestra di tempo è solo di alcune ore nel caso di un esame del sangue, è di alcuni giorni quando si analizza l’urina e di mesi nel caso dell’analisi del capello.

1.6. PERCHÉ ANALIZZARE PROPRIO I METALLI PESANTI?

I metalli pesanti (cadmio, piombo, arsenico, alluminio e mercurio) sono facilmente evidenziabili tramite varie tecniche di ricerca (sangue, capelli, saliva…). Essi sono molto pericolosi per la salute delle cellule in quanto, trovandosi nei nostri cibi, sono facilmente accumulabili nell’organismo. Infatti, interferendo con le principali vie metaboliche, aumentano il danno ossidativo cellulare (invecchiamento cellulare patologico).

Fortunatamente, l’UE è intervenuta ed ha posto dei livelli massimi oltre i quali i metalli pesanti contenuti nei cibi sono stati dichiarati pericolosi per la salute.

La moda del mangiare bio o naturale non è quindi solo una corrente salutistica; al contrario, è diventata una necessità per evitare che entrino in casa e, soprattutto, nel piatto elementi dannosi all’organismo.