La farsa elettorale e le ipocrisie della casta
21 Luglio 2022Italia, Italia! E il popolo de’ la Destra surse cantando a chiedere le elezioni. Lo stuolo di nani politici che affolla Montecitorio è riuscito nell’intento di liberarsi dalla tutela, neanche tanto stringente per la verità, di Mario Draghi.
Il morbo che infuria e il pan che manca non si sono tradotti in uno sventolio di bandiere bianche per provare a superare, tutti insieme, una situazione senza precedenti. Né hanno indotto a più miti e ponderati consigli calamità quali la guerra, l’epocale cambiamento climatico in atto, la siccità, i roghi boschivi, l’inflazione, un debito pubblico impressionante, il tasso di disoccupazione, il forte rischio di perdere le risorse stanziate dall’Europa…
Ancora una volta, sulle orme dell’indiscusso numero uno dei nani malefici, più che il dolor hanno potuto i sondaggi che danno vincente la Destra di governo. Una Destra , è giusto sottolineare, che vince nonostante ai moderati (Centristi) tocchi in sorte un ruolo sempre più marginale.
Nessun dubbio per i leader dei partiti “destrorsi”, neppure di fronte alla evidente disaffezione degli elettori alle urne: alle ultime amministrative hanno votato appena il 54,7% degli aventi diritto, vale a dire oltre il 5% in meno rispetto alla precedente tornata elettorale. E ciononostante, per “questi uomini di Stato” la panacea a tutti i mali, compresi quelli eccezionali che stiamo vivendo, va ricercata nella competizione del voto.
Nessun tentennamento neppure di fronte alla evidente inadeguatezza di una legge elettorale che favorisce il partitismo ma non gli elettori, chiamati a ratificare candidati che vengono scelti nelle sedi di Partito e che a questi rispondono (non sempre per la verità) e giammai ai territori che li esprimono. E questo è ancora più vero alla luce della legge che ha ridotto sensibilmente il numero dei parlamentari e, di conseguenza, lo spazio della rappresentanza.
Eppure su questo punto, delicatissimo, che rappresenta un vulnus grave per la democrazia, nessun intervento: né a destra, né a sinistra. Sulla mancata riforma elettorale, sempre promessa ma mai attuata, è calato anzi un silenzio assordante.
Dietro il leitmotiv, ripetuto all’infinito, di fare le cose nell’interesse degli italiani si cela in realtà, ed è palese, la difesa ad oltranza della casta che mira esclusivamente al proprio perpetuarsi.
E così, in questa malinconica sera delle, cosiddette, democrazie occidentali i segni di decadenza diventano purtroppo sempre più numerosi ed evidenti. Tutti preoccupanti. Soprattutto per il popolo che, solo a chiacchiere, tutti dicono di volere difendere.