
La fine (prematura) dei ghiacciai
22 Marzo 2025Veloci verso il disastro globale. Molti ghiacciai in tante parti del mondo non sopravvivranno al XXI secolo, e ciò avrà conseguenze non solo per i loro ecosistemi, ma anche per i milioni di persone che da essi dipendono per l’approvvigionamento di acqua.
Questo il tema fondamentale al centro dell’evento organizzato dall’Accademia Nazionale dei Lincei, in occasione della prima Giornata mondiale dei ghiacciai istituita dalle Nazioni Unite.
Il convegno vuole porre l’accento in particolare sugli impatti del riscaldamento globale: il Servizio di monitoraggio mondiale dei ghiacciai (Wgms) stima, infatti, che dal 1975 i ghiacciai abbiano perso oltre 9mila miliardi di tonnellate, pari a un blocco di ghiaccio delle dimensioni della Germania con uno spessore di 25 metri.
“Il clamoroso effetto che ha il riscaldamento globale sulla distribuzione di pioggia e neve è un tema di rilevanza assoluta”, afferma Andrea Rinaldo del Politecnico Federale di Losanna in Svizzera (Epfl) e Linceo, coordinatore dell’evento insieme a Giuseppe Orombelli dell’Università Milano Bicocca. “L’importanza dell’argomento è testimoniata dal fatto che questo evento si inserisce nell’Anno Internazionale della Conservazione dei Ghiacciai – aggiunge Bruno Carli, presidente della Commissione ambiente dell’Accademia dei Lincei – e segna l’inizio della Decade della Criosfera”.
Come ha sottolineato Carlo Baroni dell’Università di Pisa, i ghiacciai mondiali, oltre 275mila, occupano una superficie pari a circa 700mila chilometri quadrati e, insieme alle calotte glaciali, immagazzinano circa il 70% delle risorse globali di acqua dolce. Il loro esaurimento minaccia dunque l’approvvigionamento idrico di centinaia di milioni di persone, e la fusione glaciale è attualmente al secondo posto tra le principali cause dell‘innalzamento del livello del mare. Secondo i dati del Wgms, cinque degli ultimi sei anni hanno visto il più rapido ritiro dei ghiacciai mai registrato finora: nel 2024 in particolare, i ghiacciai hanno perso 450 miliardi di tonnellate, rendendolo il quarto anno più negativo mai registrato.