La Fp Cgil non aderisce all’accordo proposto dall’Asl di Salerno
22 Dicembre 2022La Fp Cgil non ha sottoscritto ieri l’accordo proposto dall’Asl Salerno relativamente al regolamento per la progressione economica orizzontale. L’ Azienda sanitaria locale, infatti, non ha dato alcuna certezza relativamente all’attribuzione della Peo ai dipendenti, ma nell’accordo ha proposto alle Organizzazioni sindacali. di sottoscrivere le modalità di recupero dei milioni di euro prodotto dallo sforamento dei fondi, le cui responsabilità per noi non sono attribuibili ai lavoratori. Abbiamo chiesto che siano individuate le responsabilità che hanno portato ad una situazione economico finanziaria disastrosa e che oggi si riverbera esclusivamente sui lavoratori, con il rischio concreto di non attribuire la fascia e di vedere sottratta parte della produttività già acquisita in busta paga mensilmente. Per la Fp Cgil non é accettabile. Le parti sindacali sono state negli ultimi anni escluse da ogni possibilità di confronto e oggi non riteniamo immaginabile che le stesse debbano sottoscrivere un accordo privo di certezze sulla fascia, mentre l’unica certezza sarà il recupero dello sforamento di milioni di euro per oltre 10 anni a danno dei dipendenti. Per le stabilizzazioni abbiamo chiesto di procedere entro e non oltre il 31 dicembre, e non entro il 31 gennaio come proposto nell’accordo. Inoltre abbiamo chiesto che vengano inclusi nell’elenco degli ammessi alla stabilizzazione coloro che sono stati esclusi per errore materiale. Abbiamo chiesto che la proroga dei contratti per i non possessori dei requisiti di legge sia estesa al 30 giugno e non al 31 marzo così come proposto dall’Azienda. É necessario procedere con la regolamentazione dell’orario di lavoro e l’attribuzione degli incarichi di funzione altrimenti non sarà possibile evitare nuovamente lo sforamento dei fondi. Senza regole e responsabilità chiare continuerà a perpetuarsi una situazione di mancato controllo della filiera organizzativa che ha portato l’Asl al disavanzo e alla mancata possibilità di valorizzare economicamente i lavoratori. Per i medici precari impegnati nelle Usca abbiamo chiesto una proroga superiore ai tre mesi, l’ampliamento delle ore contrattuali pro capite (più delle attuali 12 ore) e di procedere al pagamento delle attività svolte presso altre strutture ad oggi ancora non erogate – ha concluso. È quanto scrive in una nota la Fp Cgil Salerno.