La fretta di nascere in un…Pronto soccorso
13 Ottobre 2019Il racconto di un infermiere chiamato a fare da ostetrico per un parto già cominciato al momento dell’arrivo della donna nella struttura di primo soccorso dell’ospedale S. Paolo.
“Grazie per la passione e la professionalità che ci mettete ogni giorno, nonostante le tante difficoltà che la realtà ci pone, ma questa volta … ci avete regalato un momento di gioia straordinaria”. Così Ciro Verdoliva, manager dell’Asl Napoli 1 Centro, a commento del bell’episodio di buona sanità. A seguire il racconto nella “cronaca” del protagonista.
“Ebbene si … erano le 19.40, dopo ben 12h trascorse nelle vesti di infermiere di triage di uno dei pronto soccorso più noti di Napoli, cioè dell’ospedale San Paolo; mentre mi accingevo a valutare uno degli ultimi pazienti dopo averne valutati un numero infinito elevato all’ennesima, sento improvvisamente il clacson di una macchina suonare a più non posso, io (antonio Marciano) e la mia collega Rita Miele di triage nonché l’operatore socio sanitario presente al triage insieme a me Ciro Salcino, per non dire tutti i pazienti e i parenti presenti in quell’istante, ci allertiamo perché pensiamo ad un serio e preoccupante codice rosso; mi precipito fuori insieme all’operatore socio sanitario e vedo questa macchina precipitarsi all’impazzata nella camera calda del pronto soccorso (zona in cui si fermano le auto o le ambulanze per far accedere i pazienti nel pronto soccorso) fino ad arrestarsi fuori la porta del triage del pronto soccorso; all’interno dell’automobile c’erano un uomo (marito) e due donne (moglie e suocera dell’uomo), subito quest’uomo esce catapultandosi dalla macchina urlando che la moglie stava partorendo e che aveva la testa del bimbo tra le mani!
Io incredulo mi precipito nella macchina per constatare ciò e mi ritrovo la donna con le gambe divaricate e la testa del neonato tra le sue mani!
Subito dico all’operatore socio sanitario di prendere una barella e alla mia collega di chiamare con urgenza il ginecologo di turno; nel contempo la donna mi urla che non ce la fa più e che sentiva il bisogno di spingere!
Allora in una frazione di secondo, mentre l’operatore socio sanitario si accingeva nel portare la barella vicino alla macchina, la mia collega stava chiamando il ginecologo di turno e tutta la gente presente in pronto soccorso si era accerchiata vicino a me per vedere ciò che stava succedendo, penso che l’unica cosa giusta da fare era di farla partorire subito per evitare complicanze sia al neonato che alla giovane donna, così dico all’operatore socio sanitario di portarmi lenzuola e telini sterili al più presto e poi mi concentro sulla giovane donna e sul neonato, afferro la testa del piccolo e rivolgendomi alla giovane donna le dico di fare dei lunghi respiri e poi di spingere, aiuto il piccolo ad uscire afferrandolo per la testa e per la spallina destra, in una frazione di qualche minuto me lo ritrovo tra le mie mani! Subito lo avvolgo tra le lenzuola, il tempo di pulirlo che subito sento i suoi polmoncini espandersi e poi finalmente quelle urla così sottili di chi è appena venuto al Mondo!
Tutti scoppiano in un applauso unanime, incredulo commosso e con le mani tremanti, porgo il piccolo alla mamma che, anche lei commossa e incredula, lo poggia delicatamente sulla sua pancia; in quell’istante arriva la mia collega di triage insieme al ginecologo, quest’ultimo si accerta che fosse tutto apposto, si complimenta con me e i miei colleghi di avventura, dopodiché con estrema attenzione e rapidità posizioniamo sulla barella la giovane mamma col neonato che vengono portati in sala operatoria per eseguire le ultime manovre dopo il parto!
Non posso credere ciò che ho vissuto e fatto! È vero quando si dice “c’è sempre la prima volta per tutto”! Io da semplice infermiere professionale quale sono, orgoglioso di esserlo, per un attimo sono passato a fare le veci del ginecologo! Ecco perché amo l’emergenza e il pronto soccorso! Sempre pronto ad aiutare il prossimo!
*Infermiere