La generazione Zeta: i figli di nessuno, ne parliamo con l’Avvocato Maresca
10 Settembre 2023Ci stiamo affannando da tempo, traverso i social, il mondo della cultura, la politica, le svariate Associazioni che esistono nel nostro Paese, con dibattiti polemici, sul problema delle nascite, sull’utero in affitto, sulla genitorialità degli omosessuali, sull’omofobia,sui problemi adolescenziali, sulla pornografia online e su tutte le altre tematiche che scaturiscono dalla evoluzione socioculturale. Tutti temi molto complessi, di difficile soluzione, per tanto, per ora, l’Avvocato Maresca esprime la sua preoccupazione sulla generazione Z. Questa generazione viene definita da Augusto Maresca “figli di nessuno”. Sono i primi a non aver conosciuto un mondo senza digitale cosa che non può non influire su come vivono la quotidianità, i consumi e le aspettative nei confronti della vita. Sempre connessi e restii a relazionarsi lontano dagli schermi. Vivono incollati ai dispositivi, trascorrono molto tempo sdraiati su letti e divani.
“Vogliamo occuparci seriamente di loro”? Si chiede l’Avvocato Maresca “Cosa facciamo per loro”? “Visto che non se ne occupano le famiglie perché i genitori sono troppo presi dalle necessità economiche, di conservare il posto di lavoro, sulla utilità di un doppio stipendio che occorre sempre più impellente per il menage familiare.
Non abbiamo tempo, non abbiamo risorse… Non se ne occupa quindi la famiglia, non se ne occupa la scuola, vivono combattendo la loro solitudine con gli smartphone, con la testa nei videogiochi e, purtroppo, guardando l’invadente pornografia che circola su Internet, o scivolando nell’illusorio mondo della droga. Chi si preoccupa della loro sicurezza, del loro equilibrio psicologico? Nessuno! Senza contare che i social sono divulgatori incontrollati di false rappresentazioni della verità, diffusori di notizie disorientanti. E non esiste un controllo, una regola per la tutela psicologica dei giovani cervelli in fase evolutiva. I nostri figli naturali diventano “figli di nessuno”.
Soltanto cattivi esempi raccolgono dai social, dalla violenta filmografia americana, distribuita sui piccoli e grandi schermi. Sicché violenza e sesso colorano la vita dei giovani. Se oggi assistiamo a tanti episodi di violenza nella quale sono trascinati tantissimi minori che finiscono per uccidere financo i genitori o persone della famiglia non dobbiamo meravigliarci perché sono il frutto di un sistema di vita che abbiamo creato e del quale ci dovremmo amaramente pentire. Questa società va a rotoli e ne siamo tutti un po’ responsabili. Bisogna tornare allo studio, alla cultura, volutamente ostacolati e vessati dai mostri dell’informatica che si arricchiscono con il nostro sangue”.