La “guerra” di Ciro
27 Maggio 2019Riceviamo e pubblichiamo
Quasi una lettera aperta, quella del commissario straordinario dell’Asl Na 1 Centro, a commento del Flash mob di oggi al Pellegrini conto la violenza della camorra.
Sono trascorsi 10 giorni da quella notte in cui la camorra ha fatto irruzione nelle vite di tutti noi, anche di coloro che stamattina non sono qui. Dieci giorni fa un sicario – armato – ha violato le nostre vite, aprendo il fuoco. Come si dice in gergo militare: sparando ad “alzo zero”, nel mucchio.
Solo il caso, o la Grazia di qualcuno dall’alto, ha evitato che quei proiettili arrivassero a bersaglio. Uccidendo la vittima designata o chi in quel momento era lì per prestare cure, per fare il proprio lavoro. Quei proiettili, sparati con la ferocia di chi non ha alcun rispetto per la vita, potevano uccidere chiunque: una delle guardie, un autista, un operatore sociosanitario, un infermiere, un medico. Un cittadino in visita ad un congiunto o qui per farsi curare.
Difronte alla violenza siamo tutti bersagli.
La battaglia di civiltà che stamattina parte simbolicamente dal P.O. dei Pellegrini, ma che in contemporanea si leva da tutti i presidi dell’Asl Napoli 1 Centro e – sento di poter dire – non solo dai nostri, è una battaglia che riguarda tutti. Nessuno escluso.
Che siano proiettili, pugni, schiaffi o insulti, ogni colpo è un colpo che alla fine si ritorce contro tutta la collettività. Oggi noi siamo qui uniti, la coesione è ciò che ci rende forti. Che ci mette in condizione di disarmare la camorra. E badate, la camorra non è solo quella che arriva per mano di un sicario che fa fuoco. I germi della camorra si annidano ovunque si ceda al compromesso, al mancato rispetto delle regole. La camorra è un’infezione che prolifera nell’indifferenza, nell’omertà e nella rassegnazione, purtroppo di tanti.
Per questo, come commissario straordinario di questa Asl vi ringrazio di essere qui questo pomeriggio esattamente come, ogni giorno, siete al fianco del paziente. Guardie giurate, autisti, operatori sociosanitari, infermieri, tecnici, medici, amministrativi. Tutti, ma proprio tutti, siamo assieme quella moltitudine che può dire no alla violenza e disarmare la camorra. Lo possiamo fare, e lo facciamo, scegliendo di agire in maniera corretta e secondo coscienza in ogni momento. Non solo quando sappiamo di essere controllati, ma anche e soprattutto quando potremmo tranquillamente “farla franca”, e invece continuiamo ad essere fedeli a noi stessi. Alla nostra etica e alla nostra morale.
In questo senso un grazie lo voglio rivolgere al presidente Vincenzo De Luca, che non solo ci ha dato un mandato chiaro, ma che ci supporta con la sua presenza e con la fattiva collaborazione di tutta la squadra regionale nel perseguire l’obiettivo della legalità nel segno di una sanità che sta rialzando la testa.
Sono arrivato all’Asl da poco più di 100 giorni con un mandato forte e chiaro del Governatore “restituire dignità all’ASL Napoli 1 Centro e riconquistare la fiducia dei cittadini”; e certo ! perché avere una ASL che funziona significa rendere alla città un miglior servizio e dare dignità ai pazienti nonostante la sofferenza della malattia; mi sono rimboccato le maniche, insieme alla squadra che ho voluto al mio fianco fin dall’insediamento del 9 febbraio; ma ho trovato, da subito, un’altra squadra che mi aspettava, che si è subito schierata al mio fianco, che si è integrata con la mia visione, allineata alla mia “cuccia tosta”; mi sono trovato circondato dalla squadra dell’Asl Napoli 1 Centro, donne e uomini – professionisti della sanità – che non aspettavano altro che gridare ad alta voce NOI CI SIAMO.
*Commissario Asl Na 1 Centro