La medicina territoriale è ancora la Cenerentola
18 Luglio 2019Il segretario generale Smi, Pina Onotri, sul rinnovo del contratto dei medici di medicina generale: “Siamo disposti ad adottare come punto di riferimento il contratto di specialistica ambulatoriale”.
“Chiediamo con forza azioni per l’adozione delle pari opportunità e maggiori tutele per i medici di medicina generale. Se le nostre richieste, almeno in parte, non saranno accolte, siamo disposti ad adottare, come punto di riferimento, il contratto di specialistica ambulatoriale tutele comprese (ferie, maternità, malattia)”. Èl’appello di Pina Onotri, segretario nazionale del Sindacato dei medici di medicina generale, che oggi ha guidato una delegazione dell’associazione sindacale al ministero della Salute dove ha “illustrato le ragioni della rottura della trattativa sul contratto nazionale”.
“Abbiamo ritenuto di dover interrompere le trattative con Sisac – ha spiegato Onotri – in quanto siamo convinti che i finanziamenti destinati al rilancio della medicina territoriale siano nettamente insufficienti, anche in considerazione della necessità di sopperire alla sempre più carente offerta ospedaliera la cui genesi è da ricercarsi, soprattutto, nella carenza di personale da cui dipendono, essenzialmente, i servizi da erogare. Siamo convinti che bisogna recuperare la vacanza contrattuale in quota capitaria per superare finalmente il blocco ventennale della parte fissa dello stipendio. Considerato l’aumentato carico di lavoro burocratico degli studi medici, è verosimile che si debba puntare ad aumentare, sino al raddoppio delle quote, le indennità per segretaria e infermiera quale investimento territoriale secco”.
“Abbiamo altresì proposto, con la predisposizione di un decreto legge ad hoc – ha aggiunto il segretario Smi – che il medico, e il medico di medicina generale in particolare, diventino unico gestore della salute del paziente sul territorio e siano il coordinatore unico e l’attivatore delle nuove figure professionali quali infermiere di famiglia, psicologo di famiglia. Nell”incontro abbiamo ribadito la necessità di conoscere l’entità dei finanziamenti regionali, svincolati dal fondo finanziato nazionale, per l’attivazione delle procedure previste dalla legge Balduzzi e sostenuto con forza il passaggio alla dirigenza dei medici del 118, o in alternativa istituire anche per essi un tavolo di concertazione specifico.
Per quanto riguarda i bandi per il corso di formazione in Medicina generale, abbiamo proposto il prolungamento dei tempi di scorrimento, considerato il ritardo nel pubblicare i bandi per il corso di formazione in Medicina generale, delle graduatorie oltre i 180 giorni previsti ai fini di non lasciare borse inutilizzate”.