La morte del “cigno”.
20 Febbraio 2019Titola così la nota inviata dalla Cisl-Fp che lamenta la chiusura dell’azienda che rifiuta il confronto sindacale rispetto alle denunce espresse sulla criticità del Ruggi di Salerno.
Si assiste ad “una gestione dilettantistica del problema da parte del management strategico”, denunciano i segretari aziendali della Cisl-Fp dei plessi del Ruggi, di Cava e di Mercato San Severino, rispettivamente—Giovanni Lopez, Antonio Napoli e Raffaele Iannone che denunciano la mancata risposta rispetto alla cronica carenza di personale. Un problema che si ripresenta nel P.s. ma anche nelle terapie intensive, nelle Obi, nella Medicina e Chirurgia di urgenza, nella Pediatria e in “tutti gli altri reparti che fanno parte della filiera della cosiddetta area critica, negando, di fatto il diritto alla salute ed alla continuità assistenziale dei nostri concittadini”.
La notizia di oggi – rimarca il sindacato – è la delibera numero 57 del 15.02.2019 che dispone unicamente sostituzioni di personale di comparto Cps, infermieri ed Oss a seguito di concessioni di aspettative, a vario titolo o per gravi patologie, per soli tre mesi. Ovvero fino al rientro dell’operatore assente e di fatto non risolvendo nulla rispetto alle croniche criticità di carenza di personale.
“Bisogna pensare a processi di reclutamento seri – ribadiscono Lopez, Napoli e Iannone – il che non vuole essere uno spot sindacale ma l’unica via per un vero e proprio argine al depauperamento della nostra cara azienda atteso che tra pensionamenti per quota 100, pensionamenti per lavori usuranti e notturni, pensionamenti per opzione donna e, contando su un’età media elevatissima, tra poco tanti reparti già in sofferenza saranno destinati ad abbassare le saracinesche”.
Durissimo l’affondo finale dei rappresentati sindacali che stigmatizzano: “la poca collaborazione della direzione strategica che a dispetto dei proclami di rilancio dati in pasto alla stampa, ha sancito, invece, la morte di quello che è un bene comune della cittadinanza”.
Quindi la conclusione non meno dura: “per questi motivi si chiede al presidente della Regione Campania, per il tramite del suo Ufficio di gabinetto, la costituzione di un tavolo di crisi, anche regionale, per arginare in primis la questione sollevata, per poi dare una definitiva risposta ai bisogni dei lavoratori ormai in burn out e di tutta la comunità salernitana”. Ed ancora. Tutti i pronto soccorso dell’ente – dichiara con rammarico il delegato Rsu Pietro Stellato – sembrano essere parte integrante di un girone dantesco dell’inferno e solo chi non c’è stato nemmeno una volta può non avere chiara la gravità di tale situazione.