La morte di un camorrista diventa pretesto per sfasciare l’ospedale
13 Agosto 2021Ancora violenza al Pronto soccorso dell’Ospedale Villa Betania di Napoli. Massimo Imparato (Cisl Fp): “Ora basta, intervenga il Prefetto”.
Altro caso di violenza all’interno del Pronto Soccorso dell’Ospedale Villa Betania di Ponticelli. Massimo Imparato, Responsabile Provinciale del Comparto Sanita Privata della Cisl Fp Napoli, dichiara: “Colgo l’occasione per porgere la mia, e di tutta la Cisl, solidarietà ai medici, infermieri e personale tutto ostaggi di questo ennesimo vile atto di prepotenza, assicurando che questa organizzazione sindacale continuerà a vigilare”.
È l’ennesimo caso, però, di una lunga serie di aggressioni.
“Una storia, quindi, che si ripete – dichiara Imparato – questi sono gravissimi casi di inciviltà. È inconcepibile che, ancora oggi, gli infermieri, medici e tutto il personale sanitario del pronto soccorso che operano, in prima linea, per la tutela del cittadino, siano oggetto di aggressioni. Ancora una volta ci ritroviamo a raccontare e denunciare episodi in cui colleghi, armati solo di competenza, serietà e professionalità, si scontrano con l’arroganza e la prepotenza di chi conosce solo il linguaggio della violenza”.
Ieri l’altro, alla notizia della morte in un agguato di camorra di un 45enne, alcuni parenti che si trovavano sul posto hanno cominciato a sfasciare l’ospedale.
“Per questo, e per altri casi di aggressione al personale verificatisi nelle settimane scorse – continua Imparato – nelle prossime ore chiederemo l’intervento del Sindaco della città di Napoli e del Prefetto di Napoli; al Sindaco chiederemo di convocare il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica per affrontare, tra le altre cose , il fenomeno in questione; al Prefetto, invece, chiederemo un urgente incontro, congiuntamente alla Direzione del Presidio, al fine di esaminare la problematica e trovare soluzioni condivise volte a tutelare il personale e l’utenza che afferisce all’ospedale”.
“Purtroppo Il personale si trova quotidianamente a lavorare in condizioni sempre più difficili, stremati dall’eccessivo carico di lavoro e sempre più spesso vittime di violenze verbali e fisiche. Come organizzazione sindacale continueremo a batterci con l’Azienda, il Prefetto e gli Enti di competenza affinché si adottino misure forti al fine di contrastare il fenomeno” conclude il sindacalista.