La norma per contrastare la violenza sugli operatori sanitari è diventata legge
14 Novembre 2024Approvato in via definitiva il decreto legge con le misure per contrastare la violenza sui professionisti sanitari. Il provvedimento, che ora è legge dello Stato, ha “incassato” 144 voti a favore e 92 astensioni.
La nuova legge prevede, tra l’altro, l’arresto obbligatorio in flagranza e, a determinate condizioni, l’arresto in flagranza differita per i delitti di lesioni personali commessi nei confronti di professionisti sanitari, sociosanitari e dei loro ausiliari, nonché per il reato di danneggiamento dei beni destinati all’assistenza sanitaria.
La misura prende atto della recrudescenza di gravi episodi di violenza a danno dei professionisti e delle strutture sanitarie pubbliche, in particolare nei reparti di pronto soccorso, che rischiano anche di depauperare il patrimonio sanitario pubblico. Si prevede l’applicazione del procedimento con citazione diretta a giudizio per il reato di danneggiamento come introdotto dalla norma. L’articolo 3, che contiene la clausola d’invarianza finanziaria, ha destato in particolare le critiche delle opposizioni, che si sono astenute, da Azione al M5s fino al Pd.
“Il Governo ha dato una risposta importante a un’emergenza altrettanto importante” qual è l’escalation di violenze contro gli operatori sanitari. Ora però “servono risorse per la formazione e l’organizzazione delle aziende” ha sottolineato Guido Quici, presidente della Federazione Cimo-Fesmed, commentando in una nota l’approvazione definitiva del Ddl.
“Tuttavia – precisa – anche le aziende sanitarie devono farsi carico dell’adozione delle misure necessarie ad impedire queste inaccettabili aggressioni: formazione per tutto il personale, videosorveglianza, corretta organizzazione e adeguamento degli organici. Misure che richiedono risorse specifiche – conclude Quici – che non sono previste nemmeno da questa nuova legge e che dubitiamo saranno destinate a tali scopi dalle Regioni”.