La pandemia che verrà
23 Marzo 2024“Un’altra pandemia ci sarà. Non è una questione di se (ci sarà), ma quando…”. È Ilaria Capua che parla con la sua indiscussa autorità di scienziata. Le ricerche in campo medico e il suo corso di studi la collocano in un gotha di ricercatori di livello internazionale. L’occasione è la partecipazione in qualità di relatrice al ciclo Recordati Lectures 2024 tenutosi a Milano.
Purtuttavia, si viaggia a vista… una considerazione che mi ricorda uno degli innumerevoli dipinti di William Turner: La nebbia. Il pittore della luce perde i colori. Ricopre l’opera con un velo di mistero, un colore acromatico e non primario: il bianco. Il paesaggio smarrisce certezze e profondità. Vengono meno le linee orientative: monti, sole, luna, persone che divengono anime vaganti e risvegliano l’interrogativo e l’angoscia se esista ancora la vita. Gli alberi sono rami insecchiti, scheletrici e nel cuore dell’inverno somigliano a rughe e ombre che sembrano muoversi minacciose in un sogno evanescente.
Tutto è sfibrato, sfibrata è la vita.
Si viaggia a vista… nel tentativo di evitare una rotta di “confusione” e vanificare l’amara lezione di mesi di sacrificio. Il senso del dolore e della vita perduta che ha caratterizzato il tempo della pandemia quando il mondo dei vivi sembrava cedere le sue prerogative alla società dei morti. “Pagine dolorose della storia recente del nostro Paese e del mondo intero “come ha sottolineato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
La sensazione è che stiamo perdendo la memoria di quei giorni. Tutto è un passato, imprudentemente ricoperto dal velo bianco della dimenticanza ma nella nemesis tutto ricorre e punisce l’uomo improvvido e arrogante.
Non rasserena l’asfissiante contradittorio che confonde quanti hanno creduto nella politica ma non votano più la politica. La politica com-passione, un interesse di carne che tocca e si lascia contagiare dalle molteplici fragilità dei più deboli. La politica speranza nel tempo difficile…
Non è, oggi neppure domani. Sarà un virus influenzale, un coronavirus diversamente corazzato, un fattore X, un demiurgo principio di un deverso ordine cosmico. Un virus sconosciuto, in morte apparente, ibernato nei ghiacciai e riportato in vita dal loro scioglimento, dall’effetto serra che brucia inesorabile questo piccolo mondo. Il suo DNA/RNA sarà stato generato nella notte dei tempi, catturato da pipistrelli senza sonar, risucchiato da un roditore. Colpirà le illusioni, un pianeta impazzito dalla minaccia nucleare, forse, da una peste diversa e assassina che ci troverà impreparati e alla ricerca di una risposta adeguata.
La mitologia è un eterno presente. La narrazione dell’Idra, la molteplicità delle sue teste, la velenosità del sangue e per assonanza le multiformi azioni del suo veleno sono le molteplici teste di tutte le pestilenze.