La pandemia non è stata vinta
3 Giugno 2020Sembra essere oramai certa una seconda ondata di contagi. Sia l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sia l’Istituto Superiore di Sanità, ne sono ormai convinti.
Ne è convito Francesco Le Foche, docente in convenzione sanità ne’ La Sapienza di Roma e primario di immuno-infettivologia al day hospital del Policlinico Umberto I di Roma: “Non si può prevedere con certezza. Abbiamo a che fare con un virus nuovo, che ha un comportamento sorprendente. La seconda ondata potrebbe arrivare a dicembre, col freddo. Il virus deve avere il tempo di rialzare la testa dopo essere stato fermato dal lockdown. A luglio verosimilmente la circolazione sarà ancora più ridotta di adesso. Non credo che a settembre-ottobre l’epidemia sarebbe già in grado di riprendersi proprio per il limitato spazio temporale”. Secondo il professore sarà un’ondata paragonabile a quella prodotta da una forte influenza, ma comunque con complicanze importanti ed esiti mortali: “Abbiamo avuto epidemie influenzali caratterizzate da una letalità simile a quella da COVID-19. La chiave del successo è evitare che i pazienti infetti arrivino in ospedale e dunque creare percorsi di cura alternativi, strategia che è stata applicata. Non ci possiamo più permettere di privare i malati di cancro, cuore e patologie gravi dei controlli e delle cure come è successo in questi 3 mesi. Non devono essere messi all’angolo”.
Anche Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto uperiore di sanità sostiene la stessa ipotesi. “Più ci si avvicina all’autunno, più si può andare incontro ad una maggiore diffusione: l’ipotesi di una seconda ondata è legata a questa caratterizzazione. È un dato obiettivo, in autunno aumenta la probabilità di trasmissione: cambia il clima e rimaniamo maggiormente in ambienti confinati”. Il Comitato tecnico scientifico deve mettere in campo tutti gli scenari possibili. L’autunno è la stagione in cui le infezioni delle alte vie respiratorie si diffondono, è la stagione in cui raccomanda la vaccinazione antinfluenzale. Per gli scenari che possiamo immaginare, una patologia come quella legata al coronavirus, si può maggiormente diffondere e si può creare confusione con altre sintomatologie di tipo respiratorio”.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ulteriormente rincarato la dose. In un intervista radiofonica al programma della BBC Today, David Nabarro, inviato speciale dell’OMS per il COVID-19 ha dichiarato infatti che “il coronavirus non è sparito e con l’allentamento delle restrizioni dobbiamo prepararci all’arrivo di nuove ondate che si diffonderanno molto velocemente”. A tal proposito, Nabarro ha invitato a continuare a praticare il distanziamento sociale.