La professione veterinaria “questa sconosciuta”
23 Novembre 2020Bisogna ritrovare uno spirito di categoria aggregante, portare avanti una linea di azione partecipativa e che persegua obiettivi comuni e realistici.
Quella del medico veterinario è una delle professionalità che merita di essere maggiormente valorizzata e riconosciuta, sia per competenza che per funzione, in quanto interviene sia nella gestione della tutela della salute pubblica che nella cura degli animali da compagnia, ormai onnipresenti nelle nostre famiglie.
Vi sono, inoltre, nuove attività veterinarie che si stanno sviluppando in modelli di lavoro autonomo e di alta specialità e che richiedono, pertanto, attenzioni specifiche.
In questo momento, per tutte queste figure professionali si avverte, una condizione di notevole disagio lavorativo e si sente quindi l’esigenza di azioni urgenti, come quella della tutela della sicurezza durante le attività di lavoro, la ridefinizione dei rapporti tra libera professione e lavoro dipendente, la lotta all’abusivismo professionale, la garanzia di tutele legali e la possibilità di facile accesso alla formazione specialistica.
Da donna e da veterinaria, posso testimoniare che abbiamo ancora difficoltà lavorative legate alla differenza di genere in tutte le sue forme ed è forte il bisogno di sostegno e di azioni per migliorare, in termini qualitativi, i tempi e i modi della gestione lavoro-famiglia.
Per fare tutto questo bisogna ritrovare uno spirito di categoria aggregante, portare avanti una linea di azione partecipativa e che persegua obiettivi comuni e realistici.
Un impegno personale, in questo momento di incertezze, mi sembra la sfida da cogliere, con un progetto realizzabile attraverso un nuovo consiglio direttivo per i colleghi di Napoli e Provincia e per dare ai veterinari la possibilità di provare a vivere ed essere testimoni di un cambiamento della professione.
La pietra non ha speranza di essere altro che pietra. Di collaborare però si, si unisce ad altre pietre e diventa Tempio.
*Medico veterinario.