La protesta degli agricoltori sorrentini giunge a Bruxelles
26 Febbraio 2024C’era pure il presidente della Coldiretti di Massa Lubrense, Antony Pollio a protestare con il gruppo degli agricoltori campani al Consiglio Europeo dei Ministri dell’Agricoltura di Bruxelles con particolare riferimento al prodotto principe della coltivazione regionale, il limone.
Il famoso pomo aureo, già conosciuto nell’antichità, venne successivamente introdotto in Campania, nel 1600, da un Gesuita, Padre Vincenzo Maggio, in fondo di Massa Lubrense, attiguo al collegio dei religiosi, ancora oggi chiamato “Il Gesù”, cominciando la coltivazione intensiva dell’agrume, promuovendo il cultivar “femminiello massese”, secoli dopo contrabbandato da coltivatori compiacenti ed ancora oggi conosciuto, come Igp Sorrento.
Il limone della costiera, coltivato in terreno idoneo ( ricco di acqua, al riparo da ghiacciate con le famose “pagliarelle” a far da cappotto su appositi pergolati di legno di castagno), sostituirono la vecchia coltivazione del baco da seta, fonte di benessere relativo, dando vita ad una nuova economia che ruotava intorno al confezionamento,( migliaia le donne e uomini che provvedevano alla sistemazione degli agrumi in apposite casse, le“sporte” e poi il trasporto con i famosi carri fino ai porti della costiera, dove nacquero numerosi cantieri per la costruzione di feluche e brigantini per l’esportazione in Europa e le Americhe.
Oggi ed è, questo è il motivo della presenza di Antony Pollio a Bruxelles, il limone massese o quello amalfitano, altrettanto pregiato per le proprietà organolettiche non riscontrabili in prodotti simili importati da paesi europei, viene pagato al coltivatore intorno ai venticinque centesimi al chilogrammo e rivenduti al mercato intorno ad un euro e 50. A tutto questo bisogna aggiungere un fenomeno simile ad altri prodotti principe dell’economia della Campania ,con uno stratagemma “truffaldino” messo in essere soprattutto per il limone, da grossi imprenditori ed importatori da paesi esteri che acquistano fondi agricoli in penisola sorrentina per dare l’”Igp Sorrento” ad agrumi acquistati in altri paesi europeo a prezzi stracciati”.