La pubblicità che sta facendo arrabbiare i medici
29 Dicembre 2018Lettera aperta alla Buonaccorti che non resta sfogo isolato ma fa, quasi, da cassa di risonanza ai tanti lavoratori onesti e bravi della sanità che non ci stanno a salire sul banco degli imputati per uno spot.
Si è unita anche Lei a quello stuolo di avvocaticchi che stazionano all’uscita degli Ospedali (dove campeggiano poster giganti di studi legali “specializzati in malasanità”) promettendo a chi si è appena ricoverato indennizzi sostanziosi “tanto qualcosa che non va i nostri esperti la trovano sempre”.
È una forma di sciacallaggio molto diffusa questa a cui lei ha appena aderito, come lei ben ricorda nello spot, si ha tempo dieci anni, dico dieci anni, per ricordarsi che qualcosa non è andata bene. Sono innumerevoli le cause civili di risarcimento e le debbo dire che la maggior parte si conclude con un nulla di fatto, facendo solo perdere tempo e denaro ai Medici e alle Asl. Le richieste di soldi vengono giustificate spessissimo da argomentazioni assurde che meriterebbero solo un calcione nel sedere. Basterebbe legiferare che in caso di causa persa per infondatezza ci sia una penale da pagare da parte dei pazienti che tutto questo coro di questuanti zittisca di colpo. Ma, grazie anche a lei, invece, dobbiamo noi Medici combattere non solo per condizioni di lavoro a volte drammatiche, ma anche perché ci sta anche chi, fomentato da pseudoprofessionisti senza dignità e rispetto per il lavoro altrui si intrufola nella nostra vita quotidiana di operatori sanitari con la mano tesa per ricevere quattrini. Spero solo che di quattrini lei ne abbia ricevuto molti per fare questo ennesimo, miserrimo spot, altrimenti, mi creda, non ne valeva proprio la pena fare questa figuraccia recitando questa pubblicità televisiva con la voce grave e con il viso contrito di chi ha appena assistito ad una vicenda scandalosa e chiede giustizia. Tenga sempre presente che questo frequente rivolgersi alla Autorità Giudiziaria non riflette, nella maggior parte dei casi, amore per i pazienti, no, no, molto semplicemente riflette amore per il denaro…
Cordiali saluti
*neurologo, già direttore struttura complessa neurologia Azienda ospedaliera Caserta